Scrive l'uomo del Main in un'inusuale post-fazione: Non ho nulla contro la prosa «alta», che di solito descrive persone straordinarie in circostanze ordinarie, ma sia come lettore sia come scrittore, mi interessano molto di più le persone ordinarie in circostanze straordinarie. Nei miei lettori voglio provocare una reazione emotiva, quasi viscerale. Il mio scopo non è farli pensare mentre leggono.

Da togliergli immediatamente il saluto, noi che abbiamo tutt'ora una stima incondizionata per King.

E' probabile che questa, come si diceva prima, inusuale post-fazione, serva a renderci meno indigesto il libro che, come tutte le ultime cose del 're' (compreso The Dome che pur discreto, mostrava una certa mancanza di 'vividezza') palesa i segni del tempo. Cosa ci sia di originale in una storia in cui un uomo ammazza la moglie per una questione di 'terre' e in seguito al delitto le cose cominciano ad andargli male ('1922'), cosa ci sia di stimolante nella vicenda di Tess, scrittrice di gialli di successo, che viene stuprata e poi si vendica e fa fuori lo stupratore ed il fratello ('Maxicamionista'), cosa ci sia di autentico nell'avventura faustiana di un povero cristo malato di cancro all'ultimo stadio che incontra un uomo che gli offre anni di vita solo con lo scopo di sottrarli ad altri ('La giusta estensione') e cosa ci sia di stuzzicante nell'episodio in cui una donna scopre che il maritino è in realtà un feroce serial killer ('Un bel matrimonio)... beh dio solo lo sa.

Ho letto cose su questa antologia di racconti... che voi poveri umani non potete immaginare. Tipo: King dalla parte delle donne... King e la violenza sulle donne.

Pinzillacchere, avrebbe detto Totò... se non peggio. Nulla di tutto ciò. Anzi, a dirla meglio, provoca un certo disagio leggere che la donna stuprata in 'Maxicamionista' si vendica e uccide non solo l'autore del misfatto, ma pure il fratello o la donna di 'Un bel matrimonio' che una volta scoperto che il marito è un assassino lo fa prima ubriacare e poi lo fa cadere, uccidendolo, da una scala. Della serie: se tutte facessero così... altro che considerazione sulla violenza contro le donne, qui c'è la moltiplicazione esponenziale della violenza tout court.

Dicono i Wu Ming 1 (e speriamo che la numerazione finisca qua) sulla quarta: Questa antologia è un crescendo: inizia con un buon racconto, prosegue con un ottimo racconto, si rilassa con un buon racconto breve, culmina con un racconto vertiginosamente bello. Qui il re è a livelli altissimi.

Fregnacce. Non so i Wu Ming 1 (attenzione al numero) che accidenti di libri leggano, ma se questi racconti raccolgono il loro consenso incondizionato vuol dire che le cose stanno veramente messe male.

Degna compagnia il Philopat Marco su XL che straparla di personaggi immersi in una sorta di supernormalità (ma l'ha letta la post-fazione del suo idolo?).

Ragazzi: c'avete le pigne in testa... altro che...





di Alfredo Ronci