Tasti di scelta rapida del sito: Menu principale | Corpo della pagina

Il Paradiso degli Orchi
Home » Recensioni » Radiohead. A kid

Pagina dei contenuti


RECENSIONI

Gianfranco Franchi

Radiohead. A kid

Arcana, Pag. 540 Euro 18,50
immagine
Thom Yorke, una delle ultime vere rockstar mondiali e leader dei Radiohead, uno dei gruppi rock che ha più segnato la storia musicale di fine e inizio nuovo millennio, non è un depresso. Lo dimostra sul palco. La sua carica adrenalinica, la sua energia di piccolo borghese oxfordiano sono quanto di più di distante da come ce l'hanno descritto i critici à la page delle riviste che contano, quelle che si chiamano solo con le iniziali, per capirci. E i testi poi. Se sapeste che chicche. C'è di tutto, nei suoi versi. Dalla A di Amore fino alla Z di Zastávka tornando alla A di Apocalisse. Altro che Lewis Carroll. E' Yorke la vera Alice, che s'immerge nella lettura della trilogia di Douglas Adams (conoscete la Guida galattica per autostoppisti?) e partorisce Androidi paranoici (Paranoid Android), Alieni sotterranei nostalgici del proprio pianeta (Subterranean homesick alien, e non scambiatelo per Dylan), poliziotti del Karma (Karma Police). I suoi riferimenti colti (che fanno infuriare i fratelli Gallagher, ma del resto viene da Oxford e loro da Manchester) spaziano dal Libro Tibetano del vivere e morire di Sogyal Rinpoche a Kurt Vonnegut, quello di Ghiaccio Nove a Thomas Pynchon. Yorke è un giocherellone (trickster lo chiama Franchi). Quando intitola una canzone Optimistic lo fa perché ti sta parlando di apocalisse piccolo borghese, quella del consumo. Quando ti parla di una stella nera che sta per esplodere e disintegrare il mondo, Black Star, è perché ti sta parlando di amore, quello per la sua musa Rachel (Evviva le muse del 21esimo secolo! Ma la storia si ripete; dove sono 'i musi' delle poetesse?). Leggiadro e birichino, è convinto che il primo clone umano sia già nato sulla terra (Kid A), solo che ce lo nascondono (ma non i raeliani, ricordate la storia di Eve che nel 2003 venne annunciata al mondo come la prima bambina clonata? Che fine ha fatto?). Un'epopea quella del gruppo inglese. Ha fatto la storia della musica con un singolo, Creep, che poi hanno ripudiato in todo, non suonandolo nemmeno più ai concerti. La BBC la mise al bando perché canzone troppo depressiva. Kurt Cobain si era ucciso da poco. Bene: il pezzo diventa un singolo generazionale (I'm a creep, I'm a weirdo, what the hell am I doin here?; sono un alienato, sono uno strano, cosa diavolo ci faccio qui?) E sì, queste cose non si possono dire, sono più tremende di dieci stati canaglia. Quando ascoltate Hail to the thief (l'album) e mettete un brano orwelliano come 2+2=5, dopo aver letto questo libro tutto vi sembrerà diverso. Hail to the thief (Ode al ladro!) non è un album politico contro i presidenti che avrebbero truffato alle elezioni presidenziali americane (Bush junior o Quincy Adams, i critici si sono sbizzarriti); Franchi dice: ricordate Paolo di Tarso? Il giorno del signore verrà come un ladro. Ancora apocalisse. E lotta fra bene e male, condensata in In Raimbows, l'ultimo album in ordine di tempo. Yorke è un bambino spaurito rincuorato dall'amata, ma ha paura di Mefistofele (questa è mia, non di Franchi). Del lupo alla porta (A wolf at the door). La metà oscura, dice Franchi, il lupo che dorme nei recessi dell'anima e che ogni giorno combatte per il dominio dello spirito. Poeta fantagotico, poeta dell'amore e dell'apocalisse, Radiohead. A Kid è un manualetto indispensabile per conoscere il letterato Yorke e per comprendere perché i Radiohead sono l'ultima band sopravvissuta all'apocalisse vera, quella che ha sterminato la creatività dalla musica rock. Hail to the critic Franchi!





di Adriano Angelini


icona
Succulento


Dello stesso autore

immagine
Gianfranco Franchi

Monteverde

Castelvecchi, Pag. 310 Euro 16,00

Guido Orsini è un trentenne medio borghese di una Roma contemporanea isterizzata dal nuovo disordine globale neoliberista. Orsini per giunta è un letterato quindi in questo nuovo mondo totalmente inutile. La sua vita è una pressoché continua ricerca di lavori che gli permettano di sopravvivere facendo ciò che sa fare (bestemmia!), è una ridda di donne che vengono e vanno, che rompono tazze da caffè, costringono a fumate bestiali e sesso mendicato. La sua vita è comica per forza di cose.

immagine
Gianfranco Franchi

L'arte del Piano B

Piano B edizioni, Pag. 146 Euro 13,50

Agile, spietato manualetto di sopravvivenza esistenziale e poi sociale. Intelligente, a tratti illuminante divertissement letterario con gli immancabili richiami pop che caratterizzano la scrittura di Gianfranco Franchi. L'arte del piano B è trattato sul sogno, sull'idealizzazione, sulla fuga dalla realtà, rappresentata, appunto, dal Piano B. Purtroppo, come tutti i sogni (quelli di tutti, anche Hitler, Stalin, Bush, Kim II Sung e Berlusconi ne avevano uno; e scusate se ho messo vicini gli ultimi due), essi svaniscono all'alba.

CERCA

NEWS

ATTUALITA'

CINEMA E MUSICA

RACCONTI

SEGUICI SU

facebookyoutube