RACCONTI
Gabriele Caprioli
Riversamenti
"è una vita di merda lo so, tesoro, ci sporchiamo le mani coi soldi e il resto, però i sogni gratis non se li può permettere nemmeno il Papa"
"lascia perdere quella stronza Gec e vieni a darmi una mano"
"addio dolcezza, che il tuo culo possa sempre riposare sul morbido e donare speranza e verità al mondo intero"
"sbrigati Gec!"
- e la radio cantaaaaa il nostro tormentooooo
"ommadonnasanta! ma che roba è?"
"un call center che ha chiuso, buoni per qualsiasi porcata"
"cazzo che schifo! ma sono già stati riversati in passato?"
"no, non penso, però con gente disperata come questa qui non si può dire, non hanno nemmeno i documenti"
"lo sai che odio lavorare sui senza storia"
"il Comitato ci ha mandato questi e tocca a noi rivenderli"
"bella forza il Comitato, questo qui ha la bava alla bocca e questo si è pisciato addosso, guarda, mica sto scherzando, è un vomito, una pena... qualcuno sarà anche riversabile, magari, ma sugli altri ho dei dubbi"
"tieniteli e comincia a lavorare"
– cuccuruccucù palomaaaaa –
"che faccio rispondo?"
"si, Gec, rispondi, ma non dare retta ai soliti mentecatti"
– cuccuruccucù cantavaaaaa –
"pronto, qui è la esse esse esse, scarti sogni e segatura"
"imbecille"
"cosa c'entra la segatura? ma la segatura è l'oppio degli dei signora mia... allora di cosa ha bisogno? cosa? può ripetere? prete?"
"diamine no, la gente è matta! strappa dalla parete quel cazzo di telefono e spranga la porta, non ne voglio più sapere! che tipo di prete?"
"che tipo di prete signora? voglio dire... cattolico, ortodosso, protestante, un parroco di campagna, un frate missionario, un vescovo..."
"che cazzo dici Gec!"
"un giovane prete di bella presenza, dica dica, ottima conoscenza di vecchio e nuovo testamento, attitudine alla musica..."
"però..."
"deve dirigere il coro certo... la musica è il miglior modo per far avvicinare la nostra anima a Dio, pensi signora che ogni volta che sento le campane io..."
"io ricordo il mio matrimonio e non è un bel ricordare, il prete Gec!"
"allora, diciamo che non abbiamo mai avuto una richiesta simile, tuttavia credo che potremmo soddisfare ogni sua esigenza come del resto facciamo abitualmente con tutti i nostri clienti, che in quanto a stranezze non scherzano"
"questo è sicuro"
"certo, mi consulto con il capo, resti pure in linea, grazie"
- sei il mio pesciolino rosso e fai glugluglu -
"allora? qui non abbiamo preti, solo corpi senza anima e cervelli tostati da riversare, lo sai bene"
"senti questa, sono un gruppo di parrocchiani che cercano un bel pretino giovane ma cazzuto da affiancare al parroco"
"e perché mai?"
"perché il vecchio è un culanda che ha perso ogni ritegno e si fa vedere in giro truccato da checca in compagnia di bei maschioni"
"mi prendi in giro"
"giuro, non ho inventato niente, le parrocchiane vogliono un bel ragazzo etero per bilanciare"
"è pazzesco"
"e il prezzo non è un problema! ci sono volte in cui amo questo lavoro più del mio stesso buco di culo"
"finiscila con le cazzate e dammi una mano"
"forse non hai capito, al telefono c'è una parrocchiana timorata di Dio che aspetta una risposta"
"ho capito! ma noi non abbiamo preti qui"
"come no? abbiamo tutto, santi subito, puttane feticiste, baristi di seconda serata, raccoglitori di caccole, ministri dell'istruzione, ventriloqui poliglotti... e perché non potrebbe esserci anche un cazzo di pretino?"
– cuccuruccucù palomaaaaa –
"l'anima Gec, questi sono scarti della società, poco più di un cumulo di morti e appena meno di una nave di schiavi"
– cuccuruccucù cantavaaaaa –
"esse esse esse per servirla, scarti sogni e spiritualità"
"io mi bevo una birra, tu continua pure a fare il cretino"
"una cassiera. tutto qui? da supermercato, certo, beep una scatola di biscotti, beep mozzarella, beep pomodori pelati"
"beep ci hai rotto i coglioni, questa è ancora in linea, signora? sono il capo di Gec, volevo chiederle qualche precisazione circa il prete"
"si figuri che noi possiamo arrivare a riversare persino dei preti, per farle un esempio limite, una cassiera è per noi un gioco da ragazzi, nel giro di trentasei ore può essere operativa"
"quindi deve essere giovane, di aspetto moderno ma, come dire, tradizionalista"
"non si preoccupi, siamo professionisti, riversiamo impiegati fedeli e sottomessi come lei non ha mai visto"
"dovrebbe avere anche autonomia e spirito di iniziativa, addirittura! lei capisce che anche solo un minimo di libero arbitrio può innescare situazioni imprevedibili"
"si fidi di noi, esse esse esse, scarti sogni e sicurezza"
"le dico che questo potrebbe essere un problema signora mia... la libertà è sempre un problema... intonato si, si"
- topina rooosaaaa, topino blù, topina innamorataaa –
"ehi tu! che cazzo fai? che cazzo stai facendo!"
"non urlare Gec! sono al telefono"
"ma ti rendi conto di cosa ha fatto questa troia?"
"le chiedo ancora qualche minuto di pazienza... grazie"
"ha alzato la testa, massì alziamo la testa e poi magari alziamoci tutti quanti e andiamo a farci un giro al parco"
"cosa succede?"
"la signorina ha alzato la testa"
"ma bene, noi siamo qui che ci facciamo il culo per voi, per darvi un futuro, un lavoro, per tirarvi fuori dalla discarica e voi..."
"siamo forse dei coglioni? siamo due coglioni noi? se foste ancora uomini e donne potreste rispondere, com'è che non riuscite più a parlare? forse che non avete più dignità"
"che siete la feccia della società, siete gli avanzi andati a male della classe lavoratrice e se nemmeno lavorate siete un niente di niente"
"parla troia, hai alzato la testa, avevi qualcosa da dire forse? avevi un sussulto di... carattere"
"io fossi in te ne approfitterei, hai l'ultima possibilità della tua vita per agire da essere umano, dopo il trattamento nemmeno ti sognerai"
"allora occhi belli?"
"niente porcherie Gec! non rovinare la merce"
- baaaciami piccina, booocca assai bellina –
"allora dolcezza? volevi farti notare?"
"non rovinare la merce Gec, siamo intesi?"
"intesi, intesi e non mi fare ogni volta la paternale. e tu lo vedi questo qui? guardalo, è un tuo collega, lo vedi che dietro le orecchie ha la polvere della sua scrivania? li vedi questi batuffolini di polvere?"
"fallo cantare Gec che la radio mi ha scassato"
"hai sentito? a noi piace la musica"
"religiosa... fagli cantare l'alleluia"
"hai sentito la novità? siamo diventati buoni... forza!"
"signora è ancora in linea?"
- aaalleluia alleluia alleluiaaa
"e lo sai come mai ha la polvere dietro le orecchie il nostro amico cantante, lo sai?"
"per il nostro prete abbiamo già qualche candidatura interessante però ci deve dare un po' di tempo"
"perché lui è sempre stato chino e non ha mai sollevato la testa dalla sua polverosa scrivania, perché quello è il suo destino e sia maledetto il mio conto in banca se quello non è anche il tuo di destino! tesoro"
- iubilateeee deooo
"l'aspetto teologico è quello che mi preoccupa meno, sinceramente, possiamo riversare un prete che sappia la bibbia a memoria in brevissimo tempo"
"il primo trattamento di oggi è per te, dolcezza"
"le ribadisco le mie perplessità sulla libertà di opinione, non ritengo sia necessaria e rischia di guastare il prodotto"
"amo questo lavoro"
"a risentirci presto signora"
- aaalleluia alleluiaaa
"che strazio"
"è stonato da schifo Gec, riaccendi la radio e stacca il telefono, abbiamo da lavorare"
"vita di merda"
- bobobo bollicine frifrifri frizzantine –
- nel mio cuocuocuore spumeggiante -
- c'è l'amoreee di un cantante -
Gabriele Caprioli
Nasce negli anni 60. (27 Luglio 1967)
Si diverte nei 70. (spensierato e irriverente).
Resiste agli anni 80. (a fatica e uscendone malconcio).
Si adegua negli anni 90. (una laurea e un lavoro vero).
Il nuovo millennio presenta il conto ma lui non vuole pagare e continua a scrivere.
Ora ha una casa ai margini della grande foresta di Milano, si è costruito un soppalco e lassù si rifugia come il suo animale-simbolo, il bradipo e da lassù si illude di poter scrivere qualsiasi cosa.
"lascia perdere quella stronza Gec e vieni a darmi una mano"
"addio dolcezza, che il tuo culo possa sempre riposare sul morbido e donare speranza e verità al mondo intero"
"sbrigati Gec!"
- e la radio cantaaaaa il nostro tormentooooo
"ommadonnasanta! ma che roba è?"
"un call center che ha chiuso, buoni per qualsiasi porcata"
"cazzo che schifo! ma sono già stati riversati in passato?"
"no, non penso, però con gente disperata come questa qui non si può dire, non hanno nemmeno i documenti"
"lo sai che odio lavorare sui senza storia"
"il Comitato ci ha mandato questi e tocca a noi rivenderli"
"bella forza il Comitato, questo qui ha la bava alla bocca e questo si è pisciato addosso, guarda, mica sto scherzando, è un vomito, una pena... qualcuno sarà anche riversabile, magari, ma sugli altri ho dei dubbi"
"tieniteli e comincia a lavorare"
– cuccuruccucù palomaaaaa –
"che faccio rispondo?"
"si, Gec, rispondi, ma non dare retta ai soliti mentecatti"
– cuccuruccucù cantavaaaaa –
"pronto, qui è la esse esse esse, scarti sogni e segatura"
"imbecille"
"cosa c'entra la segatura? ma la segatura è l'oppio degli dei signora mia... allora di cosa ha bisogno? cosa? può ripetere? prete?"
"diamine no, la gente è matta! strappa dalla parete quel cazzo di telefono e spranga la porta, non ne voglio più sapere! che tipo di prete?"
"che tipo di prete signora? voglio dire... cattolico, ortodosso, protestante, un parroco di campagna, un frate missionario, un vescovo..."
"che cazzo dici Gec!"
"un giovane prete di bella presenza, dica dica, ottima conoscenza di vecchio e nuovo testamento, attitudine alla musica..."
"però..."
"deve dirigere il coro certo... la musica è il miglior modo per far avvicinare la nostra anima a Dio, pensi signora che ogni volta che sento le campane io..."
"io ricordo il mio matrimonio e non è un bel ricordare, il prete Gec!"
"allora, diciamo che non abbiamo mai avuto una richiesta simile, tuttavia credo che potremmo soddisfare ogni sua esigenza come del resto facciamo abitualmente con tutti i nostri clienti, che in quanto a stranezze non scherzano"
"questo è sicuro"
"certo, mi consulto con il capo, resti pure in linea, grazie"
- sei il mio pesciolino rosso e fai glugluglu -
"allora? qui non abbiamo preti, solo corpi senza anima e cervelli tostati da riversare, lo sai bene"
"senti questa, sono un gruppo di parrocchiani che cercano un bel pretino giovane ma cazzuto da affiancare al parroco"
"e perché mai?"
"perché il vecchio è un culanda che ha perso ogni ritegno e si fa vedere in giro truccato da checca in compagnia di bei maschioni"
"mi prendi in giro"
"giuro, non ho inventato niente, le parrocchiane vogliono un bel ragazzo etero per bilanciare"
"è pazzesco"
"e il prezzo non è un problema! ci sono volte in cui amo questo lavoro più del mio stesso buco di culo"
"finiscila con le cazzate e dammi una mano"
"forse non hai capito, al telefono c'è una parrocchiana timorata di Dio che aspetta una risposta"
"ho capito! ma noi non abbiamo preti qui"
"come no? abbiamo tutto, santi subito, puttane feticiste, baristi di seconda serata, raccoglitori di caccole, ministri dell'istruzione, ventriloqui poliglotti... e perché non potrebbe esserci anche un cazzo di pretino?"
– cuccuruccucù palomaaaaa –
"l'anima Gec, questi sono scarti della società, poco più di un cumulo di morti e appena meno di una nave di schiavi"
– cuccuruccucù cantavaaaaa –
"esse esse esse per servirla, scarti sogni e spiritualità"
"io mi bevo una birra, tu continua pure a fare il cretino"
"una cassiera. tutto qui? da supermercato, certo, beep una scatola di biscotti, beep mozzarella, beep pomodori pelati"
"beep ci hai rotto i coglioni, questa è ancora in linea, signora? sono il capo di Gec, volevo chiederle qualche precisazione circa il prete"
"si figuri che noi possiamo arrivare a riversare persino dei preti, per farle un esempio limite, una cassiera è per noi un gioco da ragazzi, nel giro di trentasei ore può essere operativa"
"quindi deve essere giovane, di aspetto moderno ma, come dire, tradizionalista"
"non si preoccupi, siamo professionisti, riversiamo impiegati fedeli e sottomessi come lei non ha mai visto"
"dovrebbe avere anche autonomia e spirito di iniziativa, addirittura! lei capisce che anche solo un minimo di libero arbitrio può innescare situazioni imprevedibili"
"si fidi di noi, esse esse esse, scarti sogni e sicurezza"
"le dico che questo potrebbe essere un problema signora mia... la libertà è sempre un problema... intonato si, si"
- topina rooosaaaa, topino blù, topina innamorataaa –
"ehi tu! che cazzo fai? che cazzo stai facendo!"
"non urlare Gec! sono al telefono"
"ma ti rendi conto di cosa ha fatto questa troia?"
"le chiedo ancora qualche minuto di pazienza... grazie"
"ha alzato la testa, massì alziamo la testa e poi magari alziamoci tutti quanti e andiamo a farci un giro al parco"
"cosa succede?"
"la signorina ha alzato la testa"
"ma bene, noi siamo qui che ci facciamo il culo per voi, per darvi un futuro, un lavoro, per tirarvi fuori dalla discarica e voi..."
"siamo forse dei coglioni? siamo due coglioni noi? se foste ancora uomini e donne potreste rispondere, com'è che non riuscite più a parlare? forse che non avete più dignità"
"che siete la feccia della società, siete gli avanzi andati a male della classe lavoratrice e se nemmeno lavorate siete un niente di niente"
"parla troia, hai alzato la testa, avevi qualcosa da dire forse? avevi un sussulto di... carattere"
"io fossi in te ne approfitterei, hai l'ultima possibilità della tua vita per agire da essere umano, dopo il trattamento nemmeno ti sognerai"
"allora occhi belli?"
"niente porcherie Gec! non rovinare la merce"
- baaaciami piccina, booocca assai bellina –
"allora dolcezza? volevi farti notare?"
"non rovinare la merce Gec, siamo intesi?"
"intesi, intesi e non mi fare ogni volta la paternale. e tu lo vedi questo qui? guardalo, è un tuo collega, lo vedi che dietro le orecchie ha la polvere della sua scrivania? li vedi questi batuffolini di polvere?"
"fallo cantare Gec che la radio mi ha scassato"
"hai sentito? a noi piace la musica"
"religiosa... fagli cantare l'alleluia"
"hai sentito la novità? siamo diventati buoni... forza!"
"signora è ancora in linea?"
- aaalleluia alleluia alleluiaaa
"e lo sai come mai ha la polvere dietro le orecchie il nostro amico cantante, lo sai?"
"per il nostro prete abbiamo già qualche candidatura interessante però ci deve dare un po' di tempo"
"perché lui è sempre stato chino e non ha mai sollevato la testa dalla sua polverosa scrivania, perché quello è il suo destino e sia maledetto il mio conto in banca se quello non è anche il tuo di destino! tesoro"
- iubilateeee deooo
"l'aspetto teologico è quello che mi preoccupa meno, sinceramente, possiamo riversare un prete che sappia la bibbia a memoria in brevissimo tempo"
"il primo trattamento di oggi è per te, dolcezza"
"le ribadisco le mie perplessità sulla libertà di opinione, non ritengo sia necessaria e rischia di guastare il prodotto"
"amo questo lavoro"
"a risentirci presto signora"
- aaalleluia alleluiaaa
"che strazio"
"è stonato da schifo Gec, riaccendi la radio e stacca il telefono, abbiamo da lavorare"
"vita di merda"
- bobobo bollicine frifrifri frizzantine –
- nel mio cuocuocuore spumeggiante -
- c'è l'amoreee di un cantante -
Gabriele Caprioli
Nasce negli anni 60. (27 Luglio 1967)
Si diverte nei 70. (spensierato e irriverente).
Resiste agli anni 80. (a fatica e uscendone malconcio).
Si adegua negli anni 90. (una laurea e un lavoro vero).
Il nuovo millennio presenta il conto ma lui non vuole pagare e continua a scrivere.
Ora ha una casa ai margini della grande foresta di Milano, si è costruito un soppalco e lassù si rifugia come il suo animale-simbolo, il bradipo e da lassù si illude di poter scrivere qualsiasi cosa.
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