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Il Paradiso degli Orchi
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RACCONTI

Roberto Lisi

Brucia nella foresta

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"Signori, osservatela! Utilizzate i vostri occhiacci una volta tanto.

È graziosa. Si prodiga per dare aiuto a tutte le creature di nostro Signore. Passa giornate intere a parlare con le acque dei fiumi, con i bacherozzi, con gli uccelli. Aiuta gli ortaggi a salire sui carri per raggiungere orti migliori.

Il giorno dell'incidente, Sara Lò, aveva lavorato nell'orto per ore, aveva ormai le chiappette tutte sudate. Rimaneva una sola zucca da issare sul carro, la zucca più grassa della contea..." Disse l'avvocato difensore della Lò.

"Tutti sanno che gli unicorni possono issare carichi molto pesanti." Interruppe l'accusa.

"Sara, vuole spiegarci come mai ha ucciso Guantanamo Piccen?" Chiese il giudice.

"Non volevo morisse. Sollevai la zucca da terra per issarla sul carro. Improvvisamente ha iniziato a piangere un liquido verde che puzzava di merda. Ho perso la concentrazione e quella stupida obesa è caduta al suolo. Io credo che Guantanamo si sia suicidato. Ho tentato di rianimarlo, ma era già morto." Disse Sara in lacrime, prima di avere un conato di vomito.

Il cielo quel giorno portava pioggia. I fulmini rischiavano di provocare l'ennesimo incendio e furono tutti concordi nel rimandare l'udienza.

Il giudice rimase a confabulare sotto la pioggia, insieme alla giuria e alla famiglia Piccen, mentre Sara prese a galoppare verso il quartiere residenziale, nella parte ovest della contea, dove i Lò possedevano una stalla arredata.

Dentro la stalla c'era ordine, e profumo di legno; Sara si stava liberando dall'impermeabile bagnato e la porta si aprì. Andrea entrava sempre senza bussare:

"Maledetto, ti prendi i più belli, quelli col corno più lungo." Disse Sara che era venuta a conoscenza dell'ultima relazione omosessuale di Andrea.

"È bellissimo non trovi? Io mi innamoro di quelli che sembrano eterosessuali e ho scoperto che Parsifal va in giro a scrivere W la fica graffiando i muri col corno. È una decisione politica la sua."

Il fratello minore di Sara entrò nella stalla, e cercando di non sgocciolare sul pavimento, chiuse l'ombrello.

"Porca puttana, smetti di fare rumore!" Disse Andrea al puledrino, "non hai sentito cosa ti ho detto?"

Andrea era stato ricoverato in una clinica psichiatrica per violenze su minore, e odiava i puledri. Aveva già tentato di uccidere in passato, ed in preda a un raptus di follia, infilzò il grande divano dei Lò.

In quel momento un fulmine esplose sulla collina.



*

A causa dei fulmini gli incendi divampavano spesso sviluppando una coltre di fumo che si spargeva tra le residenze dei ricchi, dove si organizzavano ricevimenti a base di cocaina.

Una che di festini ne aveva dati parecchi, era Meredith, un unicorno spietato, che all'età di 24 anni era stato assunto come cameriera nella casa di un facoltoso gnomo mercante di porcellane; uno degli ultimi gnomi vissuti nella contea, il quale aveva abusato sessualmente di Meredith per diversi mesi prima del matrimonio.

L'assassina\vedova Meredith conduceva ora un'esistenza tranquilla, e gli incendi non la innervosivano affatto:

"Parsifal, sai che ti dico?" Chiese Meredith al suo maggiordomo.

"Secondo me, quello stallone di nome Andrea, si è rifatto il corno. Ho sentito dire che sta con uno. Una checca della parte ovest."

"Sta entrando fumo da sotto la porta." Fece notare Parsifal alla sua padrona.

"Non ho mai visto un corno così" Proseguì la vedova. "È un dente di narvalo!" Disse, e uscì dal salotto sgocciolando saliva sul pavimento e ridendo come una pazza.

Parsifal rimase a fissarsi il corno davanti a uno specchio. Ebbe un'erezione.



*

Aveva smesso di piovere nella contea:

"Sara, c'è nebbia in giardino" Disse Andrea guardando fuori dalla finestra, aveva ancora un pezzo di gommapiuma attaccato sul corno.

Sara si avvicinò alla finestra, e scostò i tendaggi:

"La foresta sulla collina dei ricchi è in fiamme!" Disse.



*



Intanto Meredith, aveva notato la grossa erezione di Parsifal e ne era rimasta affascinata:

"Vieni qui!" Disse, "ti ho detto di venire qui o verrai licenziato!"

"Signora, io... io..."

"Finiscila!"

Meredith inciampò sul tappeto perdendo i sensi. Parsifal ne approfittò per scappare dalla residenza, ma a causa del fumo, perse l'orientamento.

Lungo quella che doveva essere la strada principale, alcuni unicorni stavano fermi, ritti sulle zampe, frustando l'aria con le code intrecciate a finimenti di pelle.

Gli unicorni maschi sono piuttosto focosi. Si eccitano a non finire se stimolati a dovere, e diventano incontrollabili.

"Hei stallone!"

"C'è fumo. Dovrebbe fuggire." Disse Parsifal.

"Vieni con me..."

Parsifal si lasciò guidare. Non ebbe più alcun controllo di sé.

La coltre di fumo strisciava ammantando il terreno, e al disopra di essa sbucò la testa del maggiordomo intento ad una monta clandestina.

Altri unicorni si avvicinarono a Parsifal e iniziarono tirargli a la coda. Il maggiordomo non amava essere scodigliato. Per fortuna qualcuno con il brevetto di volo spense i bollori sganciando sul bosco tonnellate di acqua ghiacciata; l'incendio venne domato così.

Quello stesso giorno, Meredith è morta nella sua residenza, soffocata dal fumo.

Parsifal è diventato sieropositivo, e vivrà a lungo.

Andrea ha lasciato Parsifal e dopo qualche settimana si è fatto rifare il corno, ancora più lungo!



*



Nei giorni che seguirono l'incendio, si tenne un'udienza definitiva, e Sara venne purtroppo condannata a morte per l'omicidio della zucca Guantanamo Piccen. Mentre il boia tirava una leva per friggere Sara sulla sedia elettrica, il puledrino trovò la sorellina seduta nel bosco, circondata da bambole e zucche piene di vermi.







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