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Il Paradiso degli Orchi
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RACCONTI

Pina D'Aria

Testamento

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Feci testamento a quattro anni. A nove anni fumavo le nazionali e le galois di papà. Solo a tredici anni misi per la prima volta il rossetto e i tacchi e le tinture ai capelli mi hanno rovinato dopo i diciannove anni. Mi chiamo Dyna Temple. Non ho età. A quarantesei anni ho indossato la minigonna; fino ad allora ero una specie di hippy di città, alla moda mia, sgargiante e fantasiosa, imitata da amiche e vicine di casa. Veniamo al dunque però, veniamo a dire di quando imparai a scrivere di getto. Avevo davvero quattro anni e avevo appreso da sola seguendo papà. Ero legata a lui come lo sono i salsicciotti. Nel breve spazio, nel tratto, tra l'uno e l'altro, s'insinuava la curiosità. Io però non ho mai fatto domande. Non ho mai chiesto perchè questo e quello. Osservavo. Succhiavo la realtà, le piccole forme quotidiane della scrittura. Imponevo a papà di leggere ad alta voce il giornale, ma anche le poesie fatte da lui. Seguivo la pronuncia e individuavo i caratteri corrispondenti al sound. Al suono della voce di papà. Ecco che cosa gli scrissi a quattro anni:

"Caro papà, non voglio morire. Se però me ne vado per sempre, non piangere e non litigare con tuo fratello, mio zione. Conserva la mamma anche se fa la sciocchina con tutte quelle storie di mantenere pulita la casa; lavora tanto e risparmia. Nasconde i soldi nel cassetto della biancheria del vostro lettone e vuole mettere da parte una somma per comprare una nuova casa; l'ha detto a Laurie e a Tecla. Io c'ero, ma loro pensano che io non capisca perchè sono piccola. Non capisco perchè le cose siano tanto difficili e sussurrate a bassa voce e non capisco perchè la mamma pianga. Tu le vuoi bene. Lei anche ne vuole a te. Non manca niente. Anzi abbiamo la tv e festeggiamo natale con regali e robe buone. Certo non siamo cristiani e ci tengono a distanza un po' tutti. Troppa gente mi chiede a chi appartengo, di chi sono figlia. Molti mi urlano contro che sono la figlia del diavolo. Chi è costui? perchè non me ne parli? E' uno che mangia i bambini? Perchè la mamma dice che è colpa tua? Su che cosa ti domanda di chiudere un occhio? Perchè dice che devi tollerare i battezzati? Teme che ci succeda qualcosa soprattutto a me e Lionel mio fratellino? Be', risponderai con calma se ti andrà, altrimenti mi racconterai le cose strane che discuti con gli uomini, quei tuoi amici poveri a cui dai camicie, soldi e l'inviti sempre a cena e mamma li detesta. Poi sai, se ne pente. Anche lei prova simpatia per Thor e Hugo e gli altri, ma forse non le va di cucinare e non potersi rifare le unghie e credo che sia gelosa delle donne che hanno studiato e che quando vi incontrano vi abbracciano e a lei fanno 'ciao-ciao' con la manina lessa. Non sono antipatiche, anzi a me piacciono un mondo, ma capisci?, snobbano la mia mamma. Ho imparato tante parole e voglio far testamento. Voglio lasciarti le mie parole. Voglio che le porti sempre con te e quando non ci sarò le leggerai e ti sentirai leggero. Io voglio essere leggera come le foglie delle poesie, celeste come i tuoi occhi, importante come i tuoi discorsi, riconoscibile come i tuoi compagni, in gamba come le donne che se la godono, ma sono preoccupata per mamma. Lei non capisce. E' scontenta. E' scontenta perchè ha paura e non sa che la vita bisogna riempirla di cose buone, non solo di cibo. Quando non ci sarò, il suo cibo non mi mancherà, o forse sì, ma tu mi mancherai sempre perchè non ti piace soffrire. Sei come me. Ti vien da ridere spesso, ma poi parli solo col cuore e Lionel e mamma sono immaturi; dovremmo proteggerli. Io non sono piccola, papà, io sono leggera, vivo nel vento, scendo nella prosa, scrivo poesie. Non mi va di pubblicarle con la vendita. Voglio leggerle. Voglio tanta gente che mi voglia bene, che non ascolti me, ma il cuore dell'universo. Dio esiste perchè non c'è. Purtroppo l'ho capito presto. Ma ho deciso di non occupare il mio tempo con un'assenza. Impiegherò i miei giorni a insegnare il wawa, un ballo che faccio con lo stile degli animali che conosco. Purtroppo mi vengono difficili da fare il fagiano e la lepre, ma imito alla perfezione il condor, i pipistrelli perchè esco di notte e mi trasformo. Credimi, non ho quattro anni. Ho solo una mente e il corpicino che vedi è una confezione, un pacchettino regalo dell'aldilà. Ci sono perchè vedi qualcosa muoversi, una bambina troppo intelligente; in verità sono aria e in sanscrito si dice vata. Ora corri. Va' ad imbucare questo testamento in mille e mille copie e cambia vita, cambia lavoro. Tieniti la mamma come tu solo sai fare e per favore non ti ammalare; nel tuo futuro vedo un'ombra e ciò mi spinge già nell'oltretomba. Sorridi papi, non sono tetra. Mi si è solo spezzata un'ala facendo l'oca e non posso mettermi il bistro che già si scioglie perchè piango con questo film del futuro e allora torna. Torna bambino tu e io ti raggiungerò. Adesso Non commuoverti, usa il cervello e tieni lontani i superstiziosi.""





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