RECENSIONI
Will Eisner
Contratto con Dio. La trilogia.
Fandango Libri., Pag. 498 Euro 28,00
A rigore recensire Will Eisner sarebbe come recensire la Bibbia, perché l'Eisner dopo essere stato un grande vignettista, e un grande fumettista, passati i sessanta sentì il bisogno di fare letteratura e decise di farla per immagini: e inventò il fumetto letterario o, come dicono quelli che hanno fatto le scuole primarie, la graphic novel: un gigante e, quindi, mi sa che quella che segue è piuttosto un'esegesi minima su alcuni punti spero non spuri di riflessione; o meglio, su un solo punto: l'anima.
Perché Contratto con Dio. La trilogia è un monumento all'anima.
E, nella prefazione a questa edizione Fandango del capolavoro, Eisner, raccontando come gli sia venuto in mente di inventare il romanzo a fumetti, più volte si riallaccia alla grande tradizione di coloro che si occupano di anima; di coloro il cui primo interesse (fanno dire Platone e Senofonte a Socrate) è curarne la salute: la tradizione che da Eraclito, passando per Ficino e Michelangelo, arriva fino al qui presente romanticismo.
"Nel 1978", dice l'Eisner, "incoraggiato dall'opera sperimentale di Otto Nückel, Franz Masereel e Lynd Ward, che negli anni Trenta avevano pubblicato dei veri e propri romanzi in cui la narrazione procedeva per immagini e senza testo, provai a realizzare qualcosa di ambizioso in un formato simile". Incoraggiato da Nückel, Masereel e Ward, ma avrebbe pure potuto parlare dell'Ernst di Una settimana di bontà, e da tutta quella avanguardia che, nel tentativo di liberarsi dall'autorità e dai bassi commerci della coscienza egoica, ha usato il proprio cuore immaginale per riscrivere i vari libri muti, i racconti senza parole, le narrazioni per immagini psicagogiche del Rinascimento italiano.
E questo solo per dire Come sia nata la sua creatura. Perché altra cosa, prosegue Eisner interrogandosi sulla nascita della seconda parte della trilogia, "è chiedersi il Perché. Ho intrapreso questo libro dopo aver compiuto 65 anni, un traguardo che all'epoca mi sembrò arrivare troppo presto. Per uno come me, da sempre in lotta contro il tempo e con un numero enorme di progetti ancora incompiuti, l'evento fu un richiamo a riflettere. All'improvviso, i miei ricordi più cari, che si formavano per l'accumulo dei detriti della vita, mi parvero molto più effimeri di quanto avessi mai pensato."; il che sarebbe a dire che Eisner vide chiaro che i ricordi non hanno niente a che vedere con i detriti della vita, ma sono immaginazione, ovvero anima.
Sono scoperte queste che cambiano la vita e che valgono un accusa di apostasia. Scoperte che ti tirano fuori dalla nostra teologia monomaniacale di una sola realtà, un solo modo di vederla, un solo Dio, un solo io, e del sono ciò che faccio, ciò che mangio, ciò che voglio: perfino quando sogno e ricordo.
Scoperte che ti catapultano in un mondo tutto vivo in cui si è, fortemente è, in mezzo a grandi Potenze immaginali, e in cui siamo immaginati da queste Forze e, infatti, ecco il primo capitolo di questa trilogia, Contratto con Dio, un racconto dall'ispirazione personale, e sofferta, in cui un pio e devoto ebreo rompe il suo patto con Dio e finirà ad essere non più e non meno felice di prima, ma più vivo (Dio è un fatto di sacerdoti, e i patti li stipulano loro: per lavoro e dietro compenso: la vita è altro).
Questo racconto è come una liberazione e, infatti, nella seconda parte del libro, La forza della vita, troviamo un altro pio ebreo deluso da Dio che si ritrova a dialogare con uno scarafaggio, il quale in barba alla fede gesuitica di Cartesio, Mersenne e di tutta la scienza moderna, è vivo e pieno di anima, non meno di un uomo: pieno della forza abissale della vita, e quindi di saggezza: lo scarafaggio, al modo in cui può farlo uno scarafaggio, dopo essere stato salvato dall'uomo, salverà l'uomo.
Ed infine l'esaltazione, nella terza parte, Dropsie Avenue, dove tutto è talmente vivo che il protagonista non è un uomo, o due, o tutti, ma un pezzo di terra, che ha nome e cognome, e (con tutte le persone che gli pestano in pancia), un'anima smisurata.
Smisurato questo monumento all'anima, smisurato.
di Pier Paolo Di Mino
Perché Contratto con Dio. La trilogia è un monumento all'anima.
E, nella prefazione a questa edizione Fandango del capolavoro, Eisner, raccontando come gli sia venuto in mente di inventare il romanzo a fumetti, più volte si riallaccia alla grande tradizione di coloro che si occupano di anima; di coloro il cui primo interesse (fanno dire Platone e Senofonte a Socrate) è curarne la salute: la tradizione che da Eraclito, passando per Ficino e Michelangelo, arriva fino al qui presente romanticismo.
"Nel 1978", dice l'Eisner, "incoraggiato dall'opera sperimentale di Otto Nückel, Franz Masereel e Lynd Ward, che negli anni Trenta avevano pubblicato dei veri e propri romanzi in cui la narrazione procedeva per immagini e senza testo, provai a realizzare qualcosa di ambizioso in un formato simile". Incoraggiato da Nückel, Masereel e Ward, ma avrebbe pure potuto parlare dell'Ernst di Una settimana di bontà, e da tutta quella avanguardia che, nel tentativo di liberarsi dall'autorità e dai bassi commerci della coscienza egoica, ha usato il proprio cuore immaginale per riscrivere i vari libri muti, i racconti senza parole, le narrazioni per immagini psicagogiche del Rinascimento italiano.
E questo solo per dire Come sia nata la sua creatura. Perché altra cosa, prosegue Eisner interrogandosi sulla nascita della seconda parte della trilogia, "è chiedersi il Perché. Ho intrapreso questo libro dopo aver compiuto 65 anni, un traguardo che all'epoca mi sembrò arrivare troppo presto. Per uno come me, da sempre in lotta contro il tempo e con un numero enorme di progetti ancora incompiuti, l'evento fu un richiamo a riflettere. All'improvviso, i miei ricordi più cari, che si formavano per l'accumulo dei detriti della vita, mi parvero molto più effimeri di quanto avessi mai pensato."; il che sarebbe a dire che Eisner vide chiaro che i ricordi non hanno niente a che vedere con i detriti della vita, ma sono immaginazione, ovvero anima.
Sono scoperte queste che cambiano la vita e che valgono un accusa di apostasia. Scoperte che ti tirano fuori dalla nostra teologia monomaniacale di una sola realtà, un solo modo di vederla, un solo Dio, un solo io, e del sono ciò che faccio, ciò che mangio, ciò che voglio: perfino quando sogno e ricordo.
Scoperte che ti catapultano in un mondo tutto vivo in cui si è, fortemente è, in mezzo a grandi Potenze immaginali, e in cui siamo immaginati da queste Forze e, infatti, ecco il primo capitolo di questa trilogia, Contratto con Dio, un racconto dall'ispirazione personale, e sofferta, in cui un pio e devoto ebreo rompe il suo patto con Dio e finirà ad essere non più e non meno felice di prima, ma più vivo (Dio è un fatto di sacerdoti, e i patti li stipulano loro: per lavoro e dietro compenso: la vita è altro).
Questo racconto è come una liberazione e, infatti, nella seconda parte del libro, La forza della vita, troviamo un altro pio ebreo deluso da Dio che si ritrova a dialogare con uno scarafaggio, il quale in barba alla fede gesuitica di Cartesio, Mersenne e di tutta la scienza moderna, è vivo e pieno di anima, non meno di un uomo: pieno della forza abissale della vita, e quindi di saggezza: lo scarafaggio, al modo in cui può farlo uno scarafaggio, dopo essere stato salvato dall'uomo, salverà l'uomo.
Ed infine l'esaltazione, nella terza parte, Dropsie Avenue, dove tutto è talmente vivo che il protagonista non è un uomo, o due, o tutti, ma un pezzo di terra, che ha nome e cognome, e (con tutte le persone che gli pestano in pancia), un'anima smisurata.
Smisurato questo monumento all'anima, smisurato.
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