DE FALSU CREDITU
Phil Potter
Faccia da poker
edizioni DolphinCargo, Pag. 159 Dollari 22,00
Non che cos'è la faccia da poker, ma chi è! Si parla di Mircea Trombstone che si recava spesso a casa dei Plhakkard, gente che amava il jazz e un genere di vita piuttosto free. Mircea era abile come giocatore, alquanto silenzioso e quando non era seduto al tavolo per una partita, il suo volto appariva spianato e ampio, con una specie di apertura al sorriso e allo scambio di parole. Se c'erano donne le faceva ballare, ma la storia non ci dice se ne coccolasse qualcuna in particolare. Giocatore e scapolo, Mircea preferiva pagare per un buon servizio sessuale e nettoyage a posteriori; le signore ebeti e invaghite della classica icona del farabutto erano suggestionate dal magnetismo, che Trombstone emanava come riflesso di un modo di guardare, quando la tentazione di scommettere va e viene negli occhi. Insomma, FacciaDaPoker non è malaccio, anche per via dell'alone quasi da spia, da agente segreto, che qui di occulto ha la smania di vincere, spesso frustrata e proprio l'attitudine a celare, gli dà quell'aria ambigua da tomber des femmes, un po' fessa. In realtà, Mircea si eccitava solo col gioco d'azzardo, soprattutto dopo aver perso l'eredità materna. Alla vecchia aveva promesso di smettere e di pagare i debiti, invece, era andato avanti pericolosamente e ora, o consegue la vincita del secolo, o i creditori gli rapano il cervello. Semplice da intuire: lo scopo principale prefissato dal protagonista, è vincere una fortuna. L'intreccio si fa rocambolesco, gli appuntamenti dai Plhakkard diventano intriganti, i rapporti si fanno difficili e spuri, le azioni del riscuotere, o del perdere, si trasformano in avventura tout court, ciononostante, alcuni personaggi stucchevoli violentano la scena con un frasario insulso, cioè le adulazioni nei confronti del principe del poker. La descrizione a penna degli elementi costitutivi, che caratterizzano FacciaDaPoker, si rivela essere un'eccellente disamina del tratto psicologico, profondo, del personaggio. Eccone un compendioso elenco, a mo' di assaggio, di un libro da masticare, in un paio di pomeriggi, come un chewingum:
1)... I lineamenti da duro non gli s'addicono. Infatti, se non delicati, neppure risultano ruvidi. Qualcosa dice che è assuefatto alle circostanze e non s'aspetta nulla di lusinghiero. La nausea si manifesta con un tocco di assenza della fisionomia, un segno che sa di wisky, di esistenza che se ne va a puttane...
2)... in procinto di una seppur banale vincita, la faccia sbianca stupidamente e l'egotismo a monte si rivela come ulteriore trappola, che annienta la disposizione a trovarsi col mondo intorno...
3)... Lei non riusciva a capire il grado di concentrazione, sempre piuttosto elevato per FacciaDaPoker, quel piglio cinico e indifferente...
4)... La sconfitta significava perdita di denaro, cocente e dolorosissima; essa generava gli impercettibili tic, che Mr Trombstone controllava con una sorta di pausa, cercando di bloccare gli angoli dei bulbi, forzando, o impostando una certa qual rigidità; purtroppo finiva col raggrinzire in mosse comiche il cerchio dell'occhio, mentre le palpebre inferiori ormai intermittenti, s'interrompevano in scosse epilettiche e irrefrenabili...
5)... assumeva l'espressione costosa del benestante quando si siede sicuro di essere servito, ma che non riesce a schiodare agevolmente se qualcuno lo schernisce con un ma chi è quello là?...
6)... Se l'uomo non può cambiare, rischia di passare il segno; allora l'espressione decisa si spezza, va a confondersi col malumore ancestrale dell'infelice, rappresentabile con una certa facilità, persino con una certa frequenza. D'altro canto, a Mircea capitava di assumere la maschera, purtroppo volontariamente e in maniera disgustosa, del bifolco padrone, preda di crisi di nervi repentine, che se ne va al cesso a pisciare e ne ritorna quasi esibendosi in una scrollatina di pisello, il quale con umana umiltà lascia in bella vista, una chiazza di bagnato sulla patta a testimonianza dell'avvenuto gesto del maschio adulto, poco rispettoso di sé e dei presenti, peraltro zuppo fradicio, nel sangue e nelle ossa, di fundador...
Morale: è un libro commovente, che prelude all'inesorabile; la domanda è: should I stay, or should I go?
1)... I lineamenti da duro non gli s'addicono. Infatti, se non delicati, neppure risultano ruvidi. Qualcosa dice che è assuefatto alle circostanze e non s'aspetta nulla di lusinghiero. La nausea si manifesta con un tocco di assenza della fisionomia, un segno che sa di wisky, di esistenza che se ne va a puttane...
2)... in procinto di una seppur banale vincita, la faccia sbianca stupidamente e l'egotismo a monte si rivela come ulteriore trappola, che annienta la disposizione a trovarsi col mondo intorno...
3)... Lei non riusciva a capire il grado di concentrazione, sempre piuttosto elevato per FacciaDaPoker, quel piglio cinico e indifferente...
4)... La sconfitta significava perdita di denaro, cocente e dolorosissima; essa generava gli impercettibili tic, che Mr Trombstone controllava con una sorta di pausa, cercando di bloccare gli angoli dei bulbi, forzando, o impostando una certa qual rigidità; purtroppo finiva col raggrinzire in mosse comiche il cerchio dell'occhio, mentre le palpebre inferiori ormai intermittenti, s'interrompevano in scosse epilettiche e irrefrenabili...
5)... assumeva l'espressione costosa del benestante quando si siede sicuro di essere servito, ma che non riesce a schiodare agevolmente se qualcuno lo schernisce con un ma chi è quello là?...
6)... Se l'uomo non può cambiare, rischia di passare il segno; allora l'espressione decisa si spezza, va a confondersi col malumore ancestrale dell'infelice, rappresentabile con una certa facilità, persino con una certa frequenza. D'altro canto, a Mircea capitava di assumere la maschera, purtroppo volontariamente e in maniera disgustosa, del bifolco padrone, preda di crisi di nervi repentine, che se ne va al cesso a pisciare e ne ritorna quasi esibendosi in una scrollatina di pisello, il quale con umana umiltà lascia in bella vista, una chiazza di bagnato sulla patta a testimonianza dell'avvenuto gesto del maschio adulto, poco rispettoso di sé e dei presenti, peraltro zuppo fradicio, nel sangue e nelle ossa, di fundador...
Morale: è un libro commovente, che prelude all'inesorabile; la domanda è: should I stay, or should I go?
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