RECENSIONI
Herbert Clyde Lewis
Gentiluomo in mare
PIccola biblioteca Adelphi, Traduzione di Marco Rossari, Pag. 152 Euro 13.00
Non è la prima volta che diciamo che Adelphi ha fiuto. E ha di nuovo fatto centro. Stavolta ha preso di mira il mercato statunitense. Chi è Herbert Clyde Lewis, e soprattutto, chi è Henry Preston Standish?
Clyde Lewis, secondo quanto ci riferisce il curatore di questo piccolo libro, è stato una specie di giornalista che, dopo vari tentativi, riuscì pure a farsi accreditare una nomination ai premi Oscar con la sceneggiatura del film Accadde nella Quinta Strada. Ma sembra che oltre questo non gli sia capitato altro, visto che piano piano si lasciò coinvolgere dagli avvenimenti e a quarantuno anni, morì in una brutta nottata il 17 ottobre del 1950, forse per infarto o forse per suicidio, non è chiaro. Anche qui le acque sono torbide.
Torniamo a noi. Ora, chi fu Henry Preston Standish? Secondo il romanzo di Lewis un uomo totalmente diverso dall’autore… In generale era stato onesto, gentile e corretto, allora perché il fato era così disonesto e maledettamente scorretto con lui?
Già, il fato ce l’ha con lui perché Standish, durante un viaggio su una nave che porta il nome di Arabella (La poppa dell’Arabella gli ricordava il posteriore di quel babbuino), lontano dalla moglie e dai figli (diremmo adesso che ha bisogno di un distacco, di una pausa), scivola dal pontile e finisce in mare nel Pacifico.
Poi direte voi? Beh, tutto qua. La storia di Gentiluomo in mare è tutta qui. Che cosa si prova a cadere da un piroscafo in mezzo al Pacifico, e come ci si sente prima di cedere del tutto?
Lewis confessò che l’idea che un uomo improvvisamente si trovasse sull’orlo di una crisi di nervi, non gli venne in occasione di un viaggio in mare, ma sulla terra. Ma non ci volle molto a trasformare la vicenda.
Non si sa cosa abbia spinto Lewis a scrivere una disgrazia del genere, il curatore ci dice che forse aveva un presentimento sul suo futuro. In ogni caso Gentiluomo in mare fu pubblicato. Ebbe un discreto successo, ma Lewis continuò con altri romanzi ma senza mai avere fortuna.
E’ un storia che ti prende per mano e ti porta dove l’uomo difficilmente riemerge e dove l’ormai più che certa morte s’identifica quasi con la nascita: … gli arrivarono parole insolitamente melodiose, che lo riportarono tra le braccia della madre: “Eri un corpicino caldo tutto coperto di peluria, un cuore che batteva nudo davanti ai miei occhi e una vocina triste simile al gorgoglio dell’acqua condannata a cadere in eterno da una grotta all’altra…
di Alfredo Ronci
Clyde Lewis, secondo quanto ci riferisce il curatore di questo piccolo libro, è stato una specie di giornalista che, dopo vari tentativi, riuscì pure a farsi accreditare una nomination ai premi Oscar con la sceneggiatura del film Accadde nella Quinta Strada. Ma sembra che oltre questo non gli sia capitato altro, visto che piano piano si lasciò coinvolgere dagli avvenimenti e a quarantuno anni, morì in una brutta nottata il 17 ottobre del 1950, forse per infarto o forse per suicidio, non è chiaro. Anche qui le acque sono torbide.
Torniamo a noi. Ora, chi fu Henry Preston Standish? Secondo il romanzo di Lewis un uomo totalmente diverso dall’autore… In generale era stato onesto, gentile e corretto, allora perché il fato era così disonesto e maledettamente scorretto con lui?
Già, il fato ce l’ha con lui perché Standish, durante un viaggio su una nave che porta il nome di Arabella (La poppa dell’Arabella gli ricordava il posteriore di quel babbuino), lontano dalla moglie e dai figli (diremmo adesso che ha bisogno di un distacco, di una pausa), scivola dal pontile e finisce in mare nel Pacifico.
Poi direte voi? Beh, tutto qua. La storia di Gentiluomo in mare è tutta qui. Che cosa si prova a cadere da un piroscafo in mezzo al Pacifico, e come ci si sente prima di cedere del tutto?
Lewis confessò che l’idea che un uomo improvvisamente si trovasse sull’orlo di una crisi di nervi, non gli venne in occasione di un viaggio in mare, ma sulla terra. Ma non ci volle molto a trasformare la vicenda.
Non si sa cosa abbia spinto Lewis a scrivere una disgrazia del genere, il curatore ci dice che forse aveva un presentimento sul suo futuro. In ogni caso Gentiluomo in mare fu pubblicato. Ebbe un discreto successo, ma Lewis continuò con altri romanzi ma senza mai avere fortuna.
E’ un storia che ti prende per mano e ti porta dove l’uomo difficilmente riemerge e dove l’ormai più che certa morte s’identifica quasi con la nascita: … gli arrivarono parole insolitamente melodiose, che lo riportarono tra le braccia della madre: “Eri un corpicino caldo tutto coperto di peluria, un cuore che batteva nudo davanti ai miei occhi e una vocina triste simile al gorgoglio dell’acqua condannata a cadere in eterno da una grotta all’altra…
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