RECENSIONI
Claire North
Le prime quindici vite di Harry August
NNE, Traduzione di Valentina Daniele, Pag. 383 Euro 18,00
La mia prima vita aveva avuto una sua felicità, se l’innocenza è innocenza, e la solitudine è mancanza di affanno. Ma la mia terza vita, con la consapevolezza di ciò che era venuto prima, non poteva essere vissuta allo stesso modo.
Per carità, non stiamo riflettendo sull’essere o sul non essere, o sulle diatribe incazzose di un Dante, tanto per fare un nome, ma la “povera” Claire North può metterci qualcosa di suo e fare di una storia fantastica un libro di buoni e saporiti intendimenti.
Voi sapete (almeno lo spero) la mia non curanza per la letteratura femminile… che però, non curanza… no, diciamo vero e proprio menefreghismo, dovuto a un mio più che persistente interesse per il tutto, compresa la figliolanza accademica e le belle lettere. Ma ahimé di belle lettere femminili, soprattutto di questi tempi, se ne sono viste assai poche.
Oddio, scrittrici da salvare ce ne sono a iosa e non basterebbe una casa intera per ospitarle tutte, ma farne un elenco sarebbe triste e dolente, soprattutto per chi verrebbe citato.
Il risultato però della nostra analisi è semplice e circospetto: non c’è penna al femminile che possa uguagliare quella maschile, e di questo me ne assumo tutte le responsabilità (in un’altra occasione diremo il perché).
La North, pur non illuminando d’immenso, riesce con la sua scrittura a crearsi uno spazio e ad essere una sorta di eccezione. Non ci interessa quello che ha fatto, non sono i suoi libri fantasy o fantastici a renderla accettabile e viva.
Quel che ce la fa amare nel modo giusto e consapevole è una penna sobria e nello stesso tempo accattivante e una storia (questa), che seppur incistita di valenze sf, ha risvolti umani e privilegiati.
Non ci piace quello che è scritto sulla quarta di copertina: Questo libro è per chi viaggia in treno e sogna di fare il giro del mondo, per chi desidera tingersi i capelli di blu e ama lasciare messaggi in una bottiglia, per chi pensa che dentro un atomo ci sia davvero il segreto dell’universo e per chi, come Bill Murray nel giorno della marmotta, vorrebbe avere tante vite per comprendere il segreto della propria.
No, Le prime quindici vite di Harry August, libro in cui il protagonista rinasce sempre nello stesso luogo e nella stessa casa, è fatto per il piacere di leggere e di constatare come quest’ultimo sia solo un argomento di stile, più che di testa.
Anche se la testa parla.
di Alfredo Ronci
Per carità, non stiamo riflettendo sull’essere o sul non essere, o sulle diatribe incazzose di un Dante, tanto per fare un nome, ma la “povera” Claire North può metterci qualcosa di suo e fare di una storia fantastica un libro di buoni e saporiti intendimenti.
Voi sapete (almeno lo spero) la mia non curanza per la letteratura femminile… che però, non curanza… no, diciamo vero e proprio menefreghismo, dovuto a un mio più che persistente interesse per il tutto, compresa la figliolanza accademica e le belle lettere. Ma ahimé di belle lettere femminili, soprattutto di questi tempi, se ne sono viste assai poche.
Oddio, scrittrici da salvare ce ne sono a iosa e non basterebbe una casa intera per ospitarle tutte, ma farne un elenco sarebbe triste e dolente, soprattutto per chi verrebbe citato.
Il risultato però della nostra analisi è semplice e circospetto: non c’è penna al femminile che possa uguagliare quella maschile, e di questo me ne assumo tutte le responsabilità (in un’altra occasione diremo il perché).
La North, pur non illuminando d’immenso, riesce con la sua scrittura a crearsi uno spazio e ad essere una sorta di eccezione. Non ci interessa quello che ha fatto, non sono i suoi libri fantasy o fantastici a renderla accettabile e viva.
Quel che ce la fa amare nel modo giusto e consapevole è una penna sobria e nello stesso tempo accattivante e una storia (questa), che seppur incistita di valenze sf, ha risvolti umani e privilegiati.
Non ci piace quello che è scritto sulla quarta di copertina: Questo libro è per chi viaggia in treno e sogna di fare il giro del mondo, per chi desidera tingersi i capelli di blu e ama lasciare messaggi in una bottiglia, per chi pensa che dentro un atomo ci sia davvero il segreto dell’universo e per chi, come Bill Murray nel giorno della marmotta, vorrebbe avere tante vite per comprendere il segreto della propria.
No, Le prime quindici vite di Harry August, libro in cui il protagonista rinasce sempre nello stesso luogo e nella stessa casa, è fatto per il piacere di leggere e di constatare come quest’ultimo sia solo un argomento di stile, più che di testa.
Anche se la testa parla.
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