RACCONTI
Simone Quadri
L'aiutino
1.
Solita solfa. Siamo in crisi da un paio d’anni, non capisco nemmeno il perché. Sta di fatto che, complice l’ennesimo e futile diverbio del weekend, stabiliamo di concederci un ultimo tentativo.
Non è certo il periodo indicato per scialacquare. Da quando non le hanno rinnovato il contratto, fatichiamo a starci dentro con le spese. Però che fai? Butti nel cesso sette anni perché sei un po’ tirato coi soldi? Certo, prima di buttarci a capofitto riflettiamo a lungo. Siamo di quelli che non lasciano nulla al caso.
Tra le coppie più longeve che conosciamo, il Tecno Coso è piuttosto diffuso. Indaghiamo tra gli amici con cui abbiamo una certa intimità; molti ci confessano che, senza quell’acquisto, sarebbero altrove.
Una sera, nel bel mezzo del film.
«Se vogliamo provarci, dobbiamo organizzarla bene; per essere tra i primi clienti, intendo».
Si è decisa.
Apro una nuova finestra di ricerca sullo schermo. L’immagine della pagina di atterraggio è davvero la perfezione. Il Tecno Coso, ruotato quel tanto che basta per far scaturire l’impulso irrefrenabile di agganciarlo al polso, viene mostrato in tutta la sua intrigante bellezza. Un concentrato di design, tecnologia e usabilità, dice il messaggio al centro dello schermo. Disponibile in tutti i Tecno Centri Autorizzati dal 27 Settembre.
Scorrendo la pagina verso il basso appaiono, una dopo l’altra, le sezioni che riassumono le caratteristiche principali del modello in uscita. I messaggi sono strutturati in sestine. Roba tipo: Il Chip Più Potente Mai Visto; Sbizzarrisciti: 5.000 Upgrade Disponibili Dal Lancio; Diventa Più Calmo, Attiva Il Controller; Espandi La Memoria, Accendi Le Emozioni, La Migliore Acustica Al Miglior Prezzo.
Roba che colpisce.
Studiamo per bene le caratteristiche del sistema e i nuovi Upgrade disponibili; ne vale la pena.
2.
Le tende da campeggio sono piazzate alla buona davanti al Tecno Centro Autorizzato. La prima, una canadese old school che pare una zucca ingiallita, è fissata con dei puntelli a pressione a pochi metri dall’ingresso. Le altre la seguono, costeggiando la parete in vetro dell’edificio. Si prova a tenere un certo decoro. Esclusa una 6 posti mimetica, è tutta roba standard e monoposto.
Sbuffa un po’, per via delle persone che ci precedono. Credeva davvero di essere la prima?
- È inutile sbuffare. L’importante è rientrare nel gruppo iniziale; essere il primo cliente o cinquantesimo, non fa differenza.
Non sembra convinta.
Mi fa il dito medio.
Arrivare tra i primi cinquanta clienti è fondamentale. Se entri al giro d’apertura, ti becchi gli upgrade migliori. Gli upgrade sono tremendamente importanti per questo genere di acquisti.
Stendiamo la nostra 2 posti a buon mercato, e ci buttiamo dentro zaini e sacchi a pelo. Accanto a noi, tre tizi tirano vapore al lampone mentre parlano di epiche file del passato; festival musicali, ristoranti stellati, scarpe da ginnastica in edizione limitata, il black friday del 2014 e, chiaramente, tutti i modelli precedenti del Tecno Coso. Paiono proprio dei veterani del lancio prodotti. Si godono l’ennesima impresa, seduti sopra delle sedie pieghevoli da regista.
Ha l’aria da scazzo.
Dice che l’odore di lampone le dà il voltastomaco.
- Vuoi che chieda a quei tre di allontanarsi?
- Lascia stare, tra poco vado a dormire.
Mi volta le spalle e si mette a trafficare col telefono.
Che palle!
Non gliene va mai bene una.
Non so più davvero cosa inventarmi. Essere qui stasera è qualcosa di bello, profondo. Stiamo lottando; perlomeno, ci stiamo provando. Ma secondo lei è tutto una perdita di tempo.
E allora perché siamo qui?
Chi la capisce è bravo.
3.
Mentre scivoliamo dentro la tenda dice che dobbiamo parlare. Prende fiato e parte col suo struggente monologo.
- Vuoi la verità? non ti amo più. Te l’ho detto altre volte in passato; ora però faccio sul serio.
E badabam!
Prosegue con una lunga dissertazione sui problemi che affliggono coppie come la nostra. Alcune delle prerogative che contesta, circa il mio atteggiamento da saputello, le trovo sacrosante. In altre, proprio non mi ci ritrovo. Piovono rimproveri. Passa da un argomento all’altro con estrema disinvoltura, con collegamenti logici tutti suoi. Il momento prima, sta parlando della mancanza di passione all’interno del nostro rapporto, quello dopo, di quanto mia madre sia una troia che le ha indubbiamente rovinato la vita.
Dopo quasi mezz’ora, la sua furia pare scemare. È visibilmente spossata, dopo tutta quella parlantina. Sfrutto il momento.
- Senti, ormai siamo qui; cerchiamo di sopportarci per le prossime ore. Proviamo questo aggeggio e vediamo che succede. Se non troviamo alcun beneficio, tempo due giorni e libero l’appartamento. Che ne pensi?
- Dovrei risponderti adesso? Ho davvero troppo sonno.
Mi dà le spalle.
- E comunque, l’appartamento l’ho affittato io; quindi, se non dovesse funzionare, è ovvio che sarai tu a dover smammare.
Risultato niente male.
4.
Un brutto temporale ci sveglia di primo mattino. La tenda tiene bene, ma il tamburellio sopra il telo è davvero insopportabile. Si balla la rumba.
Problemi di natura fisiologica cominciano a farsi sentire. Dice che deve trovare un bagno all’istante, altrimenti esplode. Si infila la cerata e fa una corsa sgraziata verso la caffetteria all’angolo della strada. Con la testa infilata nell’apertura della tenda, la osservo mentre entra nel bar conciata in quel modo. Sono ancora innamorato di lei; ne sono certo. Ho sbagliato parecchio nell’ultimo periodo.
Le tende allineate all’edificio sono ormai numerose. Mancano ancora un paio d’ore all’apertura. Di gente con difetti relazionali ce n’è davvero in abbondanza. Hanno inventato qualcosa di sfacciatamente utile.
Ritorna alla tenda con caffè e brioche ancora tiepide.
- Così ci scaldiamo un po’.
A metà della colazione si consuma il dramma. Se ne salta fuori con la solita storia del “è tutto una perdita di tempo”. Mi domanda se intendo davvero buttare tutti i miei risparmi per un gingillo tanto middle-class. Le chiedo da dove arriva tutta quella negatività.
- Ci sono cose che non puoi capire.
- Che tipo di cose?
- Di quelle che accadono.
- Che cazzo significa? Potresti essere meno criptica?
- Mi vedo con un altro; va avanti da un po’.
- E hai pensato di dirmelo ora?
- Ci ho provato, tante volte. Qualcosa tra noi si è rotto. Quell’aggeggio ci trasformerà in persone diverse. Cancellerà per sempre i nostri difetti, le nostre meschinità. Ci farà diventare insignificanti, come tutti gli altri.
Prendo la testa tra le mani.
Chiudo gli occhi.
Il tamburellio dell’acqua che entra nel cervello. Mi sento sballottato, dentro.
- Chi è il bastardo?
5.
L’atmosfera è strana forte; pare di essere piombati dentro la filiale patinata di una banca online. I Tecno Commessi indossano felpe con slogan creati per l’occasione. A noi capita un tipo barbuto che porta la versione: Entra Nel Futuro, Fallo Oggi! Mi stringe la mano, ci invita a sedere sopra dei pouf avvolgenti. Situazione di grande relax.
- Come posso esservi utile?
- Abbiamo letto la documentazione online, ma vorremmo procedere con la simulazione di qualche Upgrade. Giusto per essere certi della scelta. È possibile?
- Possiamo simulare tutti gli Upgrade che desiderate. Tenete però presente che ogni Upgrade è distribuito in modo esclusivo; non intendiamo certo promuovere l’omologazione.
Tradotto: se qualche altro cliente presente all’interno del Tecno Centro Autorizzato dovesse confermare l’acquisto dell’Upgrade prima di noi, rimarremmo a bocca asciutta.
Aggancia ai nostri polsi i due Tecno Cosi Di Prova. Dice che le Auricolari vengono sterilizzate al termine di ogni ascolto. Attacca, modifica un paio di impostazioni audio e fa partire il sistema.
Alla fine, lei sceglie: Essere Amorevole, Essere Fedele, Essere Comprensiva. Io scelgo: Essere Umile, Essere Premuroso, Essere Brillante. Abbiamo concordato di acquistare solo Upgrade utili per il nostro rapporto.
Arriva il momento di tirare le somme. Il Tecno Commesso stampa il riepilogo del nostro ordine; chiede come intendiamo saldare l’importo di 8.490 euro. Capisce all’istante che pensavamo a una cifra più bassa.
- Avete scelto degli Upgrade molto richiesti. Per intenderci, il solo Essere Fedele costa 1.750 euro. Tuttavia, se lo desiderate potete aprire una comoda linea di finanziamento.
È sfacciatamente educato. Li scelgono con lo stampino. Dico al Tecno Commesso che forse, visto l’importo un tantino alto, pensare a una rateizzazione non sarebbe una cattiva idea. Firmo tutta la documentazione necessaria; trentasei comode rate.
Lei mi fa un sorriso.
Chiediamo di installarcelo subito.
Apre la confezione e aggancia i Tecno Cosi ai nostri polsi. Ci passa le Auricolari. Installa le Schede di Upgrade. Regola le impostazioni audio.
Sento nell’Auricolare il messaggio: IL PROCESSO DI ATTIVAZIONE È STATO COMPLETATO CON SUCCESSO.
PIU’ VELOCE…
Mi esce una battutina a sfondo sessuale.
- Più veloce di un sedicenne arrapato.
Il Tecno Commesso se la spassa dalle risate. Lei mi accarezza la spalla; pare compiaciuta dal mio fare carismatico.
HAI FREDDO? POSSO…
- Hai freddo? Posso darti la mia felpa se desideri.
Preme due dita contro l’orecchio sinistro.
Ringrazia, dice di sì.
Era parecchio tempo che non stavamo tanto bene.
Solita solfa. Siamo in crisi da un paio d’anni, non capisco nemmeno il perché. Sta di fatto che, complice l’ennesimo e futile diverbio del weekend, stabiliamo di concederci un ultimo tentativo.
Non è certo il periodo indicato per scialacquare. Da quando non le hanno rinnovato il contratto, fatichiamo a starci dentro con le spese. Però che fai? Butti nel cesso sette anni perché sei un po’ tirato coi soldi? Certo, prima di buttarci a capofitto riflettiamo a lungo. Siamo di quelli che non lasciano nulla al caso.
Tra le coppie più longeve che conosciamo, il Tecno Coso è piuttosto diffuso. Indaghiamo tra gli amici con cui abbiamo una certa intimità; molti ci confessano che, senza quell’acquisto, sarebbero altrove.
Una sera, nel bel mezzo del film.
«Se vogliamo provarci, dobbiamo organizzarla bene; per essere tra i primi clienti, intendo».
Si è decisa.
Apro una nuova finestra di ricerca sullo schermo. L’immagine della pagina di atterraggio è davvero la perfezione. Il Tecno Coso, ruotato quel tanto che basta per far scaturire l’impulso irrefrenabile di agganciarlo al polso, viene mostrato in tutta la sua intrigante bellezza. Un concentrato di design, tecnologia e usabilità, dice il messaggio al centro dello schermo. Disponibile in tutti i Tecno Centri Autorizzati dal 27 Settembre.
Scorrendo la pagina verso il basso appaiono, una dopo l’altra, le sezioni che riassumono le caratteristiche principali del modello in uscita. I messaggi sono strutturati in sestine. Roba tipo: Il Chip Più Potente Mai Visto; Sbizzarrisciti: 5.000 Upgrade Disponibili Dal Lancio; Diventa Più Calmo, Attiva Il Controller; Espandi La Memoria, Accendi Le Emozioni, La Migliore Acustica Al Miglior Prezzo.
Roba che colpisce.
Studiamo per bene le caratteristiche del sistema e i nuovi Upgrade disponibili; ne vale la pena.
2.
Le tende da campeggio sono piazzate alla buona davanti al Tecno Centro Autorizzato. La prima, una canadese old school che pare una zucca ingiallita, è fissata con dei puntelli a pressione a pochi metri dall’ingresso. Le altre la seguono, costeggiando la parete in vetro dell’edificio. Si prova a tenere un certo decoro. Esclusa una 6 posti mimetica, è tutta roba standard e monoposto.
Sbuffa un po’, per via delle persone che ci precedono. Credeva davvero di essere la prima?
- È inutile sbuffare. L’importante è rientrare nel gruppo iniziale; essere il primo cliente o cinquantesimo, non fa differenza.
Non sembra convinta.
Mi fa il dito medio.
Arrivare tra i primi cinquanta clienti è fondamentale. Se entri al giro d’apertura, ti becchi gli upgrade migliori. Gli upgrade sono tremendamente importanti per questo genere di acquisti.
Stendiamo la nostra 2 posti a buon mercato, e ci buttiamo dentro zaini e sacchi a pelo. Accanto a noi, tre tizi tirano vapore al lampone mentre parlano di epiche file del passato; festival musicali, ristoranti stellati, scarpe da ginnastica in edizione limitata, il black friday del 2014 e, chiaramente, tutti i modelli precedenti del Tecno Coso. Paiono proprio dei veterani del lancio prodotti. Si godono l’ennesima impresa, seduti sopra delle sedie pieghevoli da regista.
Ha l’aria da scazzo.
Dice che l’odore di lampone le dà il voltastomaco.
- Vuoi che chieda a quei tre di allontanarsi?
- Lascia stare, tra poco vado a dormire.
Mi volta le spalle e si mette a trafficare col telefono.
Che palle!
Non gliene va mai bene una.
Non so più davvero cosa inventarmi. Essere qui stasera è qualcosa di bello, profondo. Stiamo lottando; perlomeno, ci stiamo provando. Ma secondo lei è tutto una perdita di tempo.
E allora perché siamo qui?
Chi la capisce è bravo.
3.
Mentre scivoliamo dentro la tenda dice che dobbiamo parlare. Prende fiato e parte col suo struggente monologo.
- Vuoi la verità? non ti amo più. Te l’ho detto altre volte in passato; ora però faccio sul serio.
E badabam!
Prosegue con una lunga dissertazione sui problemi che affliggono coppie come la nostra. Alcune delle prerogative che contesta, circa il mio atteggiamento da saputello, le trovo sacrosante. In altre, proprio non mi ci ritrovo. Piovono rimproveri. Passa da un argomento all’altro con estrema disinvoltura, con collegamenti logici tutti suoi. Il momento prima, sta parlando della mancanza di passione all’interno del nostro rapporto, quello dopo, di quanto mia madre sia una troia che le ha indubbiamente rovinato la vita.
Dopo quasi mezz’ora, la sua furia pare scemare. È visibilmente spossata, dopo tutta quella parlantina. Sfrutto il momento.
- Senti, ormai siamo qui; cerchiamo di sopportarci per le prossime ore. Proviamo questo aggeggio e vediamo che succede. Se non troviamo alcun beneficio, tempo due giorni e libero l’appartamento. Che ne pensi?
- Dovrei risponderti adesso? Ho davvero troppo sonno.
Mi dà le spalle.
- E comunque, l’appartamento l’ho affittato io; quindi, se non dovesse funzionare, è ovvio che sarai tu a dover smammare.
Risultato niente male.
4.
Un brutto temporale ci sveglia di primo mattino. La tenda tiene bene, ma il tamburellio sopra il telo è davvero insopportabile. Si balla la rumba.
Problemi di natura fisiologica cominciano a farsi sentire. Dice che deve trovare un bagno all’istante, altrimenti esplode. Si infila la cerata e fa una corsa sgraziata verso la caffetteria all’angolo della strada. Con la testa infilata nell’apertura della tenda, la osservo mentre entra nel bar conciata in quel modo. Sono ancora innamorato di lei; ne sono certo. Ho sbagliato parecchio nell’ultimo periodo.
Le tende allineate all’edificio sono ormai numerose. Mancano ancora un paio d’ore all’apertura. Di gente con difetti relazionali ce n’è davvero in abbondanza. Hanno inventato qualcosa di sfacciatamente utile.
Ritorna alla tenda con caffè e brioche ancora tiepide.
- Così ci scaldiamo un po’.
A metà della colazione si consuma il dramma. Se ne salta fuori con la solita storia del “è tutto una perdita di tempo”. Mi domanda se intendo davvero buttare tutti i miei risparmi per un gingillo tanto middle-class. Le chiedo da dove arriva tutta quella negatività.
- Ci sono cose che non puoi capire.
- Che tipo di cose?
- Di quelle che accadono.
- Che cazzo significa? Potresti essere meno criptica?
- Mi vedo con un altro; va avanti da un po’.
- E hai pensato di dirmelo ora?
- Ci ho provato, tante volte. Qualcosa tra noi si è rotto. Quell’aggeggio ci trasformerà in persone diverse. Cancellerà per sempre i nostri difetti, le nostre meschinità. Ci farà diventare insignificanti, come tutti gli altri.
Prendo la testa tra le mani.
Chiudo gli occhi.
Il tamburellio dell’acqua che entra nel cervello. Mi sento sballottato, dentro.
- Chi è il bastardo?
5.
L’atmosfera è strana forte; pare di essere piombati dentro la filiale patinata di una banca online. I Tecno Commessi indossano felpe con slogan creati per l’occasione. A noi capita un tipo barbuto che porta la versione: Entra Nel Futuro, Fallo Oggi! Mi stringe la mano, ci invita a sedere sopra dei pouf avvolgenti. Situazione di grande relax.
- Come posso esservi utile?
- Abbiamo letto la documentazione online, ma vorremmo procedere con la simulazione di qualche Upgrade. Giusto per essere certi della scelta. È possibile?
- Possiamo simulare tutti gli Upgrade che desiderate. Tenete però presente che ogni Upgrade è distribuito in modo esclusivo; non intendiamo certo promuovere l’omologazione.
Tradotto: se qualche altro cliente presente all’interno del Tecno Centro Autorizzato dovesse confermare l’acquisto dell’Upgrade prima di noi, rimarremmo a bocca asciutta.
Aggancia ai nostri polsi i due Tecno Cosi Di Prova. Dice che le Auricolari vengono sterilizzate al termine di ogni ascolto. Attacca, modifica un paio di impostazioni audio e fa partire il sistema.
Alla fine, lei sceglie: Essere Amorevole, Essere Fedele, Essere Comprensiva. Io scelgo: Essere Umile, Essere Premuroso, Essere Brillante. Abbiamo concordato di acquistare solo Upgrade utili per il nostro rapporto.
Arriva il momento di tirare le somme. Il Tecno Commesso stampa il riepilogo del nostro ordine; chiede come intendiamo saldare l’importo di 8.490 euro. Capisce all’istante che pensavamo a una cifra più bassa.
- Avete scelto degli Upgrade molto richiesti. Per intenderci, il solo Essere Fedele costa 1.750 euro. Tuttavia, se lo desiderate potete aprire una comoda linea di finanziamento.
È sfacciatamente educato. Li scelgono con lo stampino. Dico al Tecno Commesso che forse, visto l’importo un tantino alto, pensare a una rateizzazione non sarebbe una cattiva idea. Firmo tutta la documentazione necessaria; trentasei comode rate.
Lei mi fa un sorriso.
Chiediamo di installarcelo subito.
Apre la confezione e aggancia i Tecno Cosi ai nostri polsi. Ci passa le Auricolari. Installa le Schede di Upgrade. Regola le impostazioni audio.
Sento nell’Auricolare il messaggio: IL PROCESSO DI ATTIVAZIONE È STATO COMPLETATO CON SUCCESSO.
PIU’ VELOCE…
Mi esce una battutina a sfondo sessuale.
- Più veloce di un sedicenne arrapato.
Il Tecno Commesso se la spassa dalle risate. Lei mi accarezza la spalla; pare compiaciuta dal mio fare carismatico.
HAI FREDDO? POSSO…
- Hai freddo? Posso darti la mia felpa se desideri.
Preme due dita contro l’orecchio sinistro.
Ringrazia, dice di sì.
Era parecchio tempo che non stavamo tanto bene.
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