RECENSIONI
Gianluca Colloca
La vita sessuale di Alessandro Baricco
Coniglio editore, Pag. 61 Euro 5,00
Come si dice: quando un "agile" volumetto ti libera la mente e ti rende la vita migliore. Merito dello scrittore trentenne che in terza di copertina è vestito come Matzinga? Forse. Ma andiamo con ordine.
Personalmente detesto lo scrittore Baricco: ruffiano, paraculo, leccaculista di tendenza (nel senso che non lecca culi, ma gira attorno alla corrente come la mosca sulla merda... lo so, qualcuno obietterà che noi orchi di solito siamo più professionali e pacati. Vero, ma una volta tanto lasciateci parlare...). Qualcuno dice che è anche un ottimo "entertainer", un uomo di spettacolo. Bene, facesse quello, ma smettesse di scrivere le porcate che periodicamente ci propina.
Ordunque, dicevamo: quando un agile volumetto etc etc.... vi immaginate la mia faccia di fronte ad un titolo come questo? Il sospetto però era in agguato: e se fosse messo lì apposta per guadagnarsi la stima e la considerazione del padrone dell'Holden? E se fosse una macchinosa interpretazione del detto: Chi e' figlio 'e gatta 'e surice piglia?
Dovevo sciogliere assolutamente i dubbi: Il racconto è linearissimo: un gruppo di amici sbarca in terra danese (Copenaghen per la precisione) con l'intento di scopare tipe il più possibile. Un goliarda col pallino per l'inciucio si fa passare per lo scrittore Alessandro Baricco credendo di avere partita facile. L'avrà inizialmente, ma poi arrivano i guai. E qui stoppo per non rovinarvi il finale. Ma c'è: tipo la vendetta delle Valkyrie.
A pag. 9 si legge: Di Baricco ho letto una volta mezza pagina, anche se pesante come fossero state seicento... (boutade questa, e lo dirò all'autore intervistandolo, perché tutto si può dire tranne che Baricco è pesante. Inconsistente sì... come la "Seta", perché, pur essendo fibra naturale d'estate ti fa crepare di caldo e d'inverno ti fa gelare!).
A pag. 21(in una delle fasi più coitali della storia): Rallentare rallentar erallentare. "Oh, Alecsandr-oh": Proud to be Welsh. Occhiali da sole. "Oh, Alecsandr-oh". Altri libri di Baricco? "Oh, Alecsandr-oh": Castelli di rabbia, Novecento. "Oh, Alecsandr-oh": "...". "Oh, Alecsandr-oh". Seta? "Oh, Alecsandr-oh": Setasetasetasetasetaseta – "oh, Alecsandr-oh – setasetasetasetaseta. "Oh,Alesando-oh". Seta.
Passo da brivido no? Potenza dell'onomatopea e della bibliografia. E risolve pure il quesito: non siamo dalle parti del maneggio (non quello dei cavalli, ma quello dell'incoccio) e la verginità letteraria del Colloca (Còlloca o Collòca?) è salva. L'autore non chiede un passpartout per il paradiso, ma con arte "liceale" dileggia a voler dir poco.
Siamo salvi in due: per un attimo ho temuto, nell'età repubblicana dei barbari e quindi della barbarie, che l'ars copulandi del Baricco fosse di dominio pubblico. Oltre che ignorare le "sostanze" e le "presenze" nel suo letto, il racconto qui valutato delude (nel senso che non tratta) la materia. Sospiro di sollievo.
Per eventuali rimorchi del belloccio si vada in teatro o al massimo all'Holden torinese. A noi non ci resta che ringraziare il Colloca e augurar salute alla famiglia.
Pure baci va... ma non se ne voglia se son masculo.
di Alfredo Ronci
Personalmente detesto lo scrittore Baricco: ruffiano, paraculo, leccaculista di tendenza (nel senso che non lecca culi, ma gira attorno alla corrente come la mosca sulla merda... lo so, qualcuno obietterà che noi orchi di solito siamo più professionali e pacati. Vero, ma una volta tanto lasciateci parlare...). Qualcuno dice che è anche un ottimo "entertainer", un uomo di spettacolo. Bene, facesse quello, ma smettesse di scrivere le porcate che periodicamente ci propina.
Ordunque, dicevamo: quando un agile volumetto etc etc.... vi immaginate la mia faccia di fronte ad un titolo come questo? Il sospetto però era in agguato: e se fosse messo lì apposta per guadagnarsi la stima e la considerazione del padrone dell'Holden? E se fosse una macchinosa interpretazione del detto: Chi e' figlio 'e gatta 'e surice piglia?
Dovevo sciogliere assolutamente i dubbi: Il racconto è linearissimo: un gruppo di amici sbarca in terra danese (Copenaghen per la precisione) con l'intento di scopare tipe il più possibile. Un goliarda col pallino per l'inciucio si fa passare per lo scrittore Alessandro Baricco credendo di avere partita facile. L'avrà inizialmente, ma poi arrivano i guai. E qui stoppo per non rovinarvi il finale. Ma c'è: tipo la vendetta delle Valkyrie.
A pag. 9 si legge: Di Baricco ho letto una volta mezza pagina, anche se pesante come fossero state seicento... (boutade questa, e lo dirò all'autore intervistandolo, perché tutto si può dire tranne che Baricco è pesante. Inconsistente sì... come la "Seta", perché, pur essendo fibra naturale d'estate ti fa crepare di caldo e d'inverno ti fa gelare!).
A pag. 21(in una delle fasi più coitali della storia): Rallentare rallentar erallentare. "Oh, Alecsandr-oh": Proud to be Welsh. Occhiali da sole. "Oh, Alecsandr-oh". Altri libri di Baricco? "Oh, Alecsandr-oh": Castelli di rabbia, Novecento. "Oh, Alecsandr-oh": "...". "Oh, Alecsandr-oh". Seta? "Oh, Alecsandr-oh": Setasetasetasetasetaseta – "oh, Alecsandr-oh – setasetasetasetaseta. "Oh,Alesando-oh". Seta.
Passo da brivido no? Potenza dell'onomatopea e della bibliografia. E risolve pure il quesito: non siamo dalle parti del maneggio (non quello dei cavalli, ma quello dell'incoccio) e la verginità letteraria del Colloca (Còlloca o Collòca?) è salva. L'autore non chiede un passpartout per il paradiso, ma con arte "liceale" dileggia a voler dir poco.
Siamo salvi in due: per un attimo ho temuto, nell'età repubblicana dei barbari e quindi della barbarie, che l'ars copulandi del Baricco fosse di dominio pubblico. Oltre che ignorare le "sostanze" e le "presenze" nel suo letto, il racconto qui valutato delude (nel senso che non tratta) la materia. Sospiro di sollievo.
Per eventuali rimorchi del belloccio si vada in teatro o al massimo all'Holden torinese. A noi non ci resta che ringraziare il Colloca e augurar salute alla famiglia.
Pure baci va... ma non se ne voglia se son masculo.
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