Boomer. Cosa significa?
Indica quelle persone che sono nate tra gli anni 50 e gli anni 60, e che quindi hanno vissuto anche il boom economico, che hanno una precisa idea della vita. E  pure della cultura.
E siccome da un po’ di tempo qualcuno mi ha definito boomer, io cosa ho fatto? Mi sono messo a leggere un volume di fantascienza italiana sui viaggi nel tempo, edito da Mondadori, per confrontarmi con il presente più fulgido della nostra letteratura. Che poi non è nemmeno esatto. Perché gli autori della presente antologia non sono tutti giovani, ma hanno età diverse, stili diversi, e probabilmente diverse aspettative.
Per non avere la puzza sotto il naso, prima di leggere il volume mi sono sorbito le biografie che il curatore, Franco Forte, ha fatto, dei quattordici scrittori partecipanti all’evento.
Risultato? Incredibile, professionista, magnifico, incantevole, superbo e pure satanasso.
Sono dunque passato alla lettura dei racconti e … rimango basito. L’inizio del primo racconto dice… Perle di sudore gli chiazzavano la fronte, una ruga aveva preso vita propria, contorcendosi come un verme. Il cuore tamburellava fino alla punta delle dita.
Ohibò dico, ma è letteratura o estratti da fotoromanzo Lancio (ovvio… per un boomer come me).
In realtà, a parte qualche (lo spero) indicazione tecnologica, il resto dei racconti è proprio tutto qua.
Ho apprezzato la storia di De Pascalis e quella della Repetto (che le informazioni di Forte mi danno anche loro come boomers) niente altro.
Non voglio espormi troppo. Sono stato un appassionato di sf, senza essere un malato. Ma da vent’anni a questa parte non ho più letto nulla perché i mei interessi sono andati da un’altra parte.
Ma non voglio giudicare a tutti i costi. Mi aspetto invece una reazione da parte di quelli che pensano che la fantascienza, e soprattutto la fantascienza nostrana, abbia qualcosa di notevole da dire.
Niente altro. Ma mi raccomando, abbiate pietà per i boomers.

di Alfredo Ronci