Questa non è e non sarà una recensione. Questo è un tributo.
Iniziamo così. Il piccolo libro di Paterlini mi è arrivato qualche settimana fa. Ne sono rimasto sorpreso perché amo tutto quello che scrive Piergiorgio e perché sono un suo estimatore.
E’ una raccolta di racconti pubblicati in varie occasioni e che l’autore ha voluto riunire in un piccolo volume anche per la gioia di molti.
Al terzo di questi, esattamente Coincidenza è il nome di dio, mi blocco. Penso un po' e poi mi faccio: ma questo racconto lo conosco. Infatti compariva nella stessa antologia, per la precisione Men on men vol.2, curata da Daniele Scalise, in cui erano presenti anche due storie del sottoscritto.
Per carità, nulla di che, sono cose che capitano (forse, ma da allora in poi non ho più pubblicato niente), in realtà fu l’occasione di conoscere personalmente Piergiorgio.
Era una serata a Roma, a casa di Daniele Scalise, appunto. Piergiorgio stava nella capitale per affari suoi (sono sempre tanti gli affari che ha in testa) e io ebbi modo di conoscere una delle persone più intelligenti e garbate dell’intero universo.
Garbato, piacevole, attento, simpatico, affabile, cortese e per nulla stizzoso o insopportabile (come spesso invece capita in queste occasioni più o meno intellettuali).
Tutto qui, niente altro. Il tempo poi ci ha permesso di conoscerci ancora di più (alcune iniziative in comune non hanno trovato realizzazione, ma questo nulla di negativo ha portato al nostro contatto) e ci ha permesso di avere una considerazione positiva l’uno per l’altro.
Lui scrive ancora, i suoi ultimi romanzi, soprattutto uno (non riporto il titolo perché mi fa piacere tenerlo tutto per me) sono una splendida dichiarazione di ciò che Piergiorgio è.
Guarda un po’, ma dividiamo anche le stesse idee politiche. Ma queste, come avrebbe detto un altro personaggio famoso, sono quisquiglie, pinzillacchere.
Per questo… questa non è e non sarà una recensione. Questo è un tributo.

di Alfredo Ronci