Interviste
Fabrizio Gabrielli
A me il calcio fa schifo" con queste lapidarie parole ho messo la croce su tutte le aspettative di mio padre che mi voleva in mezzo agli altri a rincorrere la palla e invece mi ha ritrovato a distanza a farle girare le palle. Ma questa è un' altra storia.
L'unico calcio che riesco a guardare senza disgusto è quello inglese. Bello duro e "giocato veramente", non leggo libri di calcio, tranne qualche rara eccezione, come Sforbiciate (PianoB editore)di Fabrizio Gabrielli che in modo del tutto funambolico racconta storie vere di calcio, di vita e del nostro mondo.
Quattro chiacchiere erano piacevolmente d'obbligo!
Carlo A. Martigli
Difficile riassumere questo scrittore italiano in poche righe. Ex dirigente di banca che pentitosi si è lanciato nella letteratura con risultati che sono a dir poco strabilianti, basta dire che il suo 999 L'ultimo custode è diventato un best seller internazionale. Nei suoi romanzi si intrecciano rigore storico, fiction e un terzo elemento che è quello che colpisce il cuore, resta nell'anima del lettore. Ci si trova in territorio di genere, ma eclettico e virtuoso, nei suoi libri. Appena uscito per Longanesi con L'eretico lo abbiamo intercettato per due battute con noi.
Flavio Santi
Era d'obbligo. Non potevano bastare una recensione, una sinagoga ed un video per onorare lo scrittore vincitore della prima edizione del premio letterario Il Paradiso degli Orchi. Andava intervistato. E noi ovviamente lo abbiamo fatto con estremo piacere.
Piergiorgio Paterlini
E' appena uscito un libro Ragazzi che amano ragazzi che avremmo voluto davvero considerarlo sorpassato. Se stiamo ancora qui a parlarne, dopo vent'anni di vita gloriosa dalla sua prima edizione, è perché per i gay non è cambiato nulla in questo paese reazionario e catto-sfascista.
Ne abbiamo parlato con l'autore.
Fernando Coratelli
In occasione dell'uscita del suo secondo libro, Quando il comunismo finì a tavola, Fernando Coratelli ci ha gentilmente rilasciato questa intervista. Le caratteristiche del romanzo ci hanno indotto intanto a domandargli quanto coincidano il narratore-protagonista del libro e lo scrittore in carne e ossa. Non per la solita pruriginosa curiosità su eventuali tracce autobiografiche ma per il fatto che il libro inscena dei "discorsi" sul mondo, idee, insomma.
Nicolai Lilin
Non aveva altra scelta che lanciarsi nel buio. Nicolai Lilin: 32 anni piglio deciso e penna appuntita come l'ago che usa per tatuare. Arte appresa in Transnistria, lingua di terra strozzata tra Moldavia e Ucraina, dove racconta – nel suo libro d'esordio Educazione siberiana – d'esser stato allevato all'«uccidere onesto» dalla comunità criminale Urka. Romanzo d'estrema formazione. Ma è solo l'inizio, a 18 anni conosce la guerra in Cecenia: cecchino nel reparto sabotatori. Se la cava. Dopo il conflitto descritto nel suo secondo lavoro Caduta libera completa la trilogia con Il respiro del buio, appena pubblicato da Einaudi.
Fabio Geda
Il suo ultimo romanzo L'estate alla fine del secolo personalmente l'ho inserito nella cinquina dei migliori libri letti nel 2011. Eppure è stato attaccato dal 'Corsera' perché ritenuto autore furbo e che utilizza l'arma dei luogo comuni letterari (quelli piacionici, come direbbe Proietti): la vecchiezza, il dolore, la Shoah. Abbiamo fatto due chiacchiere con lui.
Michael Chorost
Michael Chorost, ha lavorato come programmatore di computer e ha studiato il Teatro del Rinascimento. La sua è una visione del mondo integrata in cui scienza, tecnologia e arte interagiscono. Con Rebuilt ha raccontato l'esperienza del sentirsi un cyborg con un impianto cocleare che gli ha permesso di riacquistare l'udito.
Gabriele Astolfi
Bolognese, laureato in giurisprudenza ma colpito da un'improvvisa ripulsa per il mondo forense, Gabriele Astolfi si è dato ben presto alla filosofia, al teatro, alla lettura e alla scrittura, oltre al volontariato per i bambini malati dell'ospedale S.Orsola. Insomma, tutto ciò che gli occorreva per aprirsi al mondo. Questo non è valso però a sottrarlo al giogo della vita impiegatizia, che tuttora risucchia le sue migliori energie nel ventre oscuro di una banca. Invece di farsi appiattire, ha reagito trasformando quest'esperienza in materiale fertile per un libro esilarante e scoppiettante di trovate: La pratica. L'operazione gli è riuscita così bene che ci è venuta voglia di intervistarlo.
Paolo Pedote
Si parla spesso di omofobia, ma nessuno aveva mai pensato a 'storicizzarla' e a raccontare gli orrori ad essa collegati. Lo ha fatto Paolo Pedote con un bel saggio targato Odoya edizioni. Lo abbiamo intervistato prima che qualcuno possa chiedere al Signore la redenzione dei peccati dei froci e la loro guarigione.
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