Cinema e Musica
La musica 'ambient' di un personaggio antipatico: 'The Duke' di Joe Jackson.
Mi chiedo come faccia a rimaner simpatico uno che circa trent'anni fa disse che il rock era morto. Eppure da lì lui veniva, pur se voleva sbandierare da subito liaison con la musica più raffinata e cool. Le esperienze le aveva fatte tutte e per anni fu una delle migliori promesse della new wave anni ottanta. Poi le smanie jazz, con risultati dapprima sorprendenti (Jumpin' Jive del 1981, con musiche di Cab Calloway fu episodio quasi capolavoro) poi via via sempre più standard.
Ultimamente lo avevamo perso di vista, meglio ancora, ce ne fregava assai poco, dal momento che per lui il mondo rock era out, e se permetti...
Mozart e lo scacciapensieri.
Fantastico! Voi non avete neanche idea in quale angolo del mondo hanno piazzato il concorso internazionale di scacciapensieri. Perché una faccenda simile esiste davvero. A Cefalù, a Corleone? Neanche per sogno; a Jakutsk in Siberia. Notizia quanto meno stupefacente per noi che ci consideriamo gli inventori di questo giocattolo. Lo ha vinto l'anno scorso Albin Paulus, lo sconcertante solista che ha riempito da solo la prima parte della serata dedicata all'Austria dalla Filarmonica Romana nella rassegna "I Giardini di Luglio".
Quel che non strozza ingrassa: 'Banga' di Patti Smith.
Da titolo si potrebbe dedurre una mezza delusione, ma non trovavo espressione migliore per qualificare un'opera che ha le stimmate dell'essenzialità e che per questo potrebbe anche disturbare.
Siamo più chiari: ne ho sentite di belle e anche di brutte su quest'album (ma XL lo ha fatto disco del mese), ma la questione non è se possa piacere o convincere, ma se l'artista ha deviato dal suo percorso affascinante e che ci accompagna ormai da quasi quarant'anni (vi devo ricordare che Horses è del 1975?).
Fantastica Roma. Ogni sera un evento: Va', vecchio John!
La rassegna della Filarmonica Romana si chiama "I giardini di luglio", e lo slogan del titolo, lanciato naturalmente a John Cage, è un po' la bandiera anticonformista di tutta la faccenda (con sconfinamenti nel bizzarro e nell'esotico, e anche nel temibile, di cui parleremo). Diamo un'occhiata al libretto, che merita, perché pieno di spunti di ironia, qualche volta perfino involontaria, ci pare (se invece è voluta, tanto di cappello, ammesso che i serpenti lo portino). Il 25 giugno gli spettacoli iniziano alle 16.93 (ora di Cage), oppure alle 20.10 (anche) e uno dei concerti si intitola "Open the Cage" (Apri la gabbia).
Non la Grecia della crisi, ma dei sogni d'amor: 'Rebetiko Gymnastas' di Vinicio Capossela.
Dopo Marinai profeti e balene non ce lo saremmo mai aspettato. O forse sì, perché dopo il viaggio anche i viaggiatori più incalliti hanno bisogno di fare sosta, per trovare amore. E Vinicio Capossela si ferma in Grecia, che di questi tempi significa un azzardo, ma lui sfida il mondo intero, e si trasforma in un menestrello del rebetiko (forma musicale tipica della regione) e si fa accompagnare dal bouzouki, lo strumento di cui è maestro Manolis Pappos.
Il festival di 'Musicultura'.
Macerata, bella piccola città delle Marche; c'è un notevole museo di pittura del novecento. Patria di Matteo Ricci (1552-1610), missionario gesuita in Cina e di Sante Monachesi (1910-1991), pittore futurista. E' curioso il fatto che gli antichi romani, quando incontravano un dislivello non si spaventavano. Prima rendevano tutto piano con enormi terrapieni e contrafforti, poi ci costruivano sopra. Dal medioevo in poi, finiti i soldi e il materiale, il mondo ha fatto un passo indietro. Perciò, come le altre città nate in quel periodo, anche Macerata è tutta scale e salite.
Tom Jones o della competenza: 'Spirit in the room'.
Annosa questio: gli artisti di successo devono sperimentare e quindi crescere oppure rimanere nelle loro comode posizioni?
Io dico che dipende dai casi. Certo, se faccio la domanda a Tom Yorke mi risponde pure male: i Radiohead non sperimentano, i Radiohead sono e punto. Se la faccio a Sting secondo me mi dice che in natura nulla si crea e nulla si distrugge.
E allora prendi Tom Jones: è passato attraverso centouno esperienze (io che ho una certa età me lo ricordo pure nell'hit anni sessanta 'Delilah', coverizzata in Italia da Jimmy Fontana)
Il folgorante esordio dei Clock Opera è di quelli che lascerà il segno: 'Ways to forget'.
Connelly, dismesse alcune sue varie creazioni, la band The Correction e poi i Fall out Trust, decide di rimettersi in gioco. Lo fa con un progetto a tutto elettro-pop. Uno di quelli che a pensarlo prima verrebbe da storcere naso e orecchi ma che se lo realizzi in questo modo rimani di stucco. Si chiama Ways to Forget, ed è un album pazzesco, da brividi. Dentro al quale ci vedo appena appena gli Elbow, qualche spruzzatina di Radiohead qui e là, ma, udite udite, molto, molto di più una strana salsa composta da lampi di Scissor Sisters, rimandi Bronskie Beat-iani e sicuramente una verve à la Maccabees
La verginità di un uomo sofferto: 'Mid air' di Paul Buchanan
Album atteso spasmodicamente, anche con l'angoscia che nulla sarebbe stato come prima, perché già con Peace at last, Buchanan aveva dimostrato di voler far sul serio e da solo (l'idea che i Blue Nile possano non esserci più mi riempie di sgomento).
Chi ricorda il brano 'Family life', contenuto sempre in Peace at last (1996), sorta di testamento di un uomo che all'arrivo del Natale si strugge per l'assenza della moglie e dei figli? Ecco Mid Air, composto da quattordici brani, è tutto così.
Electronic Frames: live report Mit Sabato 9 giugno Roma.
Sabato 9 giugno è la serata clou del M.I.T., festival di musica elettronica che si svolge da tre anni a questa parte all'Auditorium Parco della Musica di Roma. La line-up propone nomi interessanti, alcuni molto famosi, quasi storici come Afrika Bambaataa, Squarepusher, Mouse on Mars; altri sulla cresta dell'onda come James Blake, Sebastian Tellier, Ghostpoet o giovani appena saliti alla ribalta come Brandt Brauer Frick ed Herva.
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